Di Enzo Colarusso – Giorgione rientra in giunta e la notizia sa del clamoroso per davvero. Uscitone quasi subito per via di un post riferito all’allora Premier Renzi e da Mastella giudicato sconveniente, ora l’avvocato fa ritorno in giunta e prender il posto di Antonio Reale, sulla graticola da settimane dopo la sua abiura di voto. Mastella, che politicamente è tre spanne su tutti, compreso chi ne scrive e ne analizza l’operato, fa un’operazione che apparentemente non ha molto senso. Cambia una pedina che non gli avrebbe garantito il voto e la rimpiazza con un’altra che quel voto non glielo assicurerà. E allora : perchè proprio Giorgione? In attesa che lunedi alle 9 vi sia l’incontro, a Palazzo oppure a casa del sindaco, e Giorgione formalizzi la sua accettazione che ancora non c’è, resta da capire cosa muova Mastella a riscegliere una vecchia fiamma. Va da se che Giorgione, al netto delle sue recenti affermazioni, qualche sasso dalle scarpe ha da levarselo. Per esempio la mancata nomina nei ranghi cittadini di Forza Italia, prima data per scontata e poi rimessa nel cassetto. Quell’onta Gerardo non l’ha dimenticata e potrebbe anche essere fonte di un cambio di orientamento, elettorale più che politico, a vantaggio di chi si oppone a Caldoro e quindi a Forza Italia e al centrodestra. Giorgione e la sua forza elettorale tutta a disposizione di Noi Campani che in città e in provincia ha bisogno di carburante per bruciare consensi. E’ una supposizione, altre non se ne trovano anche se il valore del professionista Giorgione è fuori discussione ed avrà anzi modo di mostrarsi in quest’ultimo anno di consiliatura, visto che 4 anni fa non vi fu il tempo. Per un pugno di voti, parafrasando Leone? Può darsi. Come può darsi che a costare il posto al Reale non sia stato solo il diverso avviso di voto ma anche dell’altro. Per esempio un certo attivismo dell’ex assessore nella vicenda Stat, quell’affare da 300mln di euro che l’Amministrazione ha caldeggiato per quasi un anno e poi ha invece ritenuto di non doversene avvalere. Qualche sospetto che a Mastella quella vicenda non sia piaciuta, anche per le motivate ragioni della Serluca che a Mastella fece capire la pericolosità dell’operazione e ne consigliò di mettersene al riparo. Sussurri e grida ma fino ad un certo punto. Quello che è certo è che la nomina c’è stata e non sembra “inaudita altera parte”. Lunedi a Palazzo Mosti ci sarà l’incontro tra Mastella e Giorgione e l’investitura relativa. Rirorno al passato.