Tre giorni e si torna in aula. C’è da approvare il preventivo, nel senso del bilancio, in questa sciagurata stagione del covid che ha invertito la sequenza: prima il consuntivo e poi, appunto, il bilancio preventivo. Che però assume un’importanza di molto superiore perché inerisce il programma di ciò che si intende fare in termini di investimenti e di opere pubbliche. Il via libera, se Mastella lo otterrà, gli permetterà di avviare già a settembre quelle grandi operazioni che la sua Amministrazione va perseguendo da almeno un biennio e per tali si intenda il bando periferie e relativa colata di cemento, che interverrà tra Piazza Risorgimento e la zona di Piazzale Vari dove fino ad oggi c’è il terminal bus. Un appuntamento, pertanto, fondamentale per alimentare il suo disegno e per garantire il via libera a quanti attendono con le ruspe accese di passare all’incasso, nel senso degli appalti da dover ossequiare. In tempi di campagna elettorale è tanta roba. Va da se che il Ceppalonico, serafico lunedi, c’è da scommettere lo sarà molto meno nel pomeriggio di venerdi. Negli ultimi tempi ha incassato l’arrivo di Marcello Aversano ma ha anche dovuto registrare la partenza di Saginario e Annarita Russo e i numeri sono numeri: può contare su sedici voti, tanti quanti ne ha racimolati lunedi per il Consuntivo. In quella occasione proprio la Saginario sventò il blitz, così come hanno titolato i due maggiori giornali cittadini, restando in aula a garanzia del numero legale improvvidamente chiesto dalla Mollica ma subendo gli strali di Vizzi Sguera che avrebbe voluto che anche la new entry avesse abbandonato l’aula. C’è poi l’incognita Puzio. Fonti bene informate raccontano di una scenata furibonda di Mastella nei confronti del candidato del Centro Democratico che, va detto, salta i bilanci come un centodiecista ad ostacoli. Mastella lo avrebbe aspramente redarguito giungendo addirittura a comminargli un daspo trascinandolo dinanzi a De Luca e minacciandolo di fargli saltare la candidatura. Insomma, il clima non è dei più distesi. Il sindaco sa bene che i suoi consiglieri nutrono forti perplessità e che la Corte dei Conti è uno spauracchio che mette paura perché colpisce le tasche in solido e i numeri del bilancio destano molte perplessità. Oggi, per esempio, in commissione Finanze i segnali non sono stati positivi. La mancanza del numero legale ha mandato deserta la sessione che è saltata. La presidente Tomaciello sperava in una stampella dell’opposizione che non è stata concessa. Se ne riparlerà oggi pomeriggio alle 15. Tutti segni che fanno stare nervosi. Mastella sa bene che una nuovo blitz o colpo di mano come si vuole, questa volta, potrebbe essere assai pericoloso perché manderebbe in vacca la festa. Potrebbe portare ad uno slittamento a settembre dell’approvazione del documento contabile e ciò comporterebbe un inizio dei lavori dilatato nel tempo e a settembre, come si sa, si vota. Sarebbe una diminutio molto sensibile di appeal per chiunque si appresti alle urne con qualche sana velleità. C’è quindi da credere che gli sherpa siano febbrilmente in azione per fare pressione sugli spiriti già stressati di loro, senza esclusione di colpi. Andare al voto in primis e quindi il numero legale deve assicurato. Riflettori puntati quindi su tre o quattro consiglieri che non vivranno giorni distesi ma la cui importanza è straordinariamente centrale per la vita dell’Amministrazione e dei suoi propositi.