Da Toppa Infuocata, di nome e di fatto in questa giornata afosa di metà luglio, a Palazzo Paolo V il passo è breve. Quivi Stefano Caldoro ha incontrato in vertici dei partiti alleati Paolucci di Fratelli d’Italia e Luca Ricciardi della Lega e i candidati, quelli in pectore e quelli già ufficializzati. Questione sanitaria e rifiuti ma solo e soprattutto politica. Caldoro nella città di Mastella, il sindaco in quota Forza Italia che appoggia il suo avversario per la corsa di settembre a Palazzo Santa Lucia. Un partito, Forza Italia, che naviga a vista. Caldoro è troppo scafato per cedere alla giusta incredulità e allora argomenta la scelta di Mastella bollandola come “incomprensibile” politicamente. Lui avrebbe fatto scelte diverse.
Innegabile che Forza Italia attenda ancora l’ennesima piroetta di Mastella. Caldoro lo dice chiaramente.
Finalono sui presenti e vieppiù sugli assenti. Sguera, Scarinzi, Saginario; assente l’intero gruppo consiliare che ha già fatto outing a favore delle decisioni del sindaco. “Buona fortuna” dice loro il cocoordinatore Mauro anche lui, inevitabilmente, in fase di distacco dal Ceppalonico