Riceviamo e pubblichiamo nota stampa:
“Eleggere il nuovo sindaco di Telese sarà impresa ardua visto il nulla che connota la politica telesina da almeno un lustro. Ma nessuno sembra curarsene. Anche questa volta sarà la stessa storia.
Coloro che si aspettano una campagna elettorale fondata sui contenuti, sulla politica, sul sano confronto democratico e non sugli inciuci da marciapiede e su accordi dettati dal burattinaio, credo, resteranno molto delusi. Come sempre si ricorrerà al mercato delle vacche con la corsa ad accaparrarsi il candidato migliore.
E la politica? Poi, forse, vedremo. Probabilmente se ne parlerà ma dopo che tutti i tasselli saranno andati al loro posto ed ognuno sarà tronfio di aver concluso l’accordo migliore, appuntandosi sul petto la medaglia luccicante.
Mi guardo attorno ma quello che vedo, leggo e sento sarà purtroppo, come dicevo, la storia che si ripeterà.
Ne sono la prova schiacciante le dimissioni di Gianni Liverini da Capogruppo e la conseguente remissione delle deleghe.
In ogni caso abbiamo, creduto nelle rinnovate, nuove intenzioni. Abbiamo plaudito (quasi) tutti a questo atto che sembrava proprio andare nella direzione di un cambiamento. Mera illusione. Nulla di più falso.
La risposta è arrivata subito.
Dopo 48 ore è stata resa ufficiale la candidatura di Alessandro, il figlio, nella lista di Caporaso dove sono già in molti a sgomitare per un posto in prima fila e la cui vittoria sembra scontata.
Persona perbene Alessandro ma a corto di esperienza nella politica attiva, di quella memoria politica che forma una classe dirigente, dell’ampiezza di orizzonti. Mi spiace dirlo ma nella circostanza queste qualità mancano ed è questo stesso il suo enorme limite. Sarà dura a meno che il cugino Filippo non si schieri apertamente, non con l’appoggio esterno che porta poco o nulla.
Roba da miglior Gattopardo, cambiare affinché nulla cambi.
A tale proposito non mi si venga a dire che le circostanze hanno “improvvisamente” creato le condizioni per l’accordo. In politica nulla succede per caso.
Era già tutto studiato, valutato, analizzato da tempo con la regia del Puparo che si cela dietro la lista Caporaso e con il quale lo stesso Liverini, negli anni scorsi era stato molto critico.
Ma si sa, la memoria è corta, pur di vincere: del passato ci si dimentica sin troppo facilmente. Cosa non si fa per un momento di effimera gloria per interposta persona. Ma Signor Censore, non si punti poi l’indice del moralismo contro chi verosimilmente potrebbe fare lo stesso.
Per Giovanni Liverini provo biasimo ed anche un po’ di tenerezza. Dopo 16 anni passati nell’anonimato più assoluto, a prender schiaffi nell’emarginazione politica e decisionale, dopo aver subito umiliazioni politiche ed aver inghiottito bocconi amari, capisco lo stato d’animo di un personaggio ambizioso, che ha sempre rincorso senza mai arrivare al traguardo.
Fortunatamente la politica non è una scienza esatta, ha le sue varianti indipendenti un po’ come il destino: non sempre quello che si cerca di costruire viene poi realizzato.
Quanto al resto, vedo ancor di meno. La lista del Sindaco uscente Carofano mi sembra in difficoltà, ha delle crepe importanti e dopo aver fatto trapelare il nome di Bozzi quale capolista, ha cercato di rifarsi una verginità politica cercando di tirare dentro il Prof. Casucci. Sarebbe stato un ottimo candidato. Anche stavolta il sogno si è dissolto come una bolla di sapone.
Infine c’è la lista Abbamondi, donna determinata, fino ad ora coerente con il suo pensiero e formalmente unica candidata. Il suo progetto sembra non godere dell’auspicato appoggio. In pratica, se non è sola poco ci manca. Purtroppo è vittima delle proprie idee che si rifanno al ricambio generazionale. Se questo è come quello di Liverini…Da quel che si dice non ci sono nomi all’altezza di attrarre un forte consenso. E poi anche la sua rigidità su certi argomenti, le sue convinzioni granitiche di certo non aiutano. E non è questa la politica da fare se si vogliono ottenere risultati.
Questo ha fatto sì che non entrasse nella sfera di azione del Puparo che quasi la deride.
Manca ancora parecchio all’election day. Tutto può succedere ma credo che ormai già tanto sia stato fatto per stabilire ruoli e gerarchie che sembrano già ben delineate. Caporaso come capolista è un catalizzatore, una garanzia per tanti, troppi cittadini che vedono in lui il giusto equilibrio tra vecchio e nuovo ma, soprattutto, una persona pulita. Dà sicurezza anche rispetto ad un passato totalmente da dimenticare. Rappresenta anche lui un trascorso dove a governare era l’uomo solo al comando, quando Telese è stata ridotta così com’è e si è poi continuato con le successive amministrazioni. Speriamo che i nomi dei Capolista siano svelati presto.
Torneremo indietro di 15 anni? Presto lo vedremo, non ci resta che aspettare.”