Ieri pomeriggio l’interrogatorio di garanzia al Comando della Guardia di Finanza di Benevento per Angelo Feleppa, il consigliere comunale nei confronti del quale la Procura della Repubblica di Benevento ipotizza il reato di peculato in seno all’inchiesta sui concorsi truccati nelle forze dell’ordine denominata “Par Condicio” e che ha condotto in carcere otto persone e indagate altre 118. Feleppa, difeso dall’avvocato Sguera, ha prodotto un memoriale nel quale si dice completamente estraneo ai fatti contestatigli. Feleppa si difende. ” Ho ritenuto chiarire agli inquirenti che la richiesta di utilizzo dell’auto di servizio e’ stata avanzata da terze persone e non dal sottoscritto”, asserendo di non sapere nulla sulla questione delle pen drive che venivano consegnate a domicilio utilizzando le auto di aservizio nel periodo del covid per sfuggitre ai controlli, un risvolto dell’inchiesta che ha sollevato l’esecrazione generale. Ma la questione inerisce anche la sfera politica e va ad aggiungersi alla parabola non serena del consigliere comunale. Rimasto “tra color che son sospesi” dopo la parentesi di Cittadini Protagonisti, gruppo mai nato, che doveva porsi in posizione critica nei confronti del sindaco Mastella, Feleppa ha subìto di certo l’avversione degli ex sodali di maggioranza. E nei loro confronti Feleppa indirizza la sua filippica “E’ puro sciacallaggio politico quello a cui ho assistito in questi ultimi giorni, con una evidente caduta di stile, per rappresaglia politica nei miei confronti”. Feleppa sui rivolge a Quarantiello e Capuano. “Identiche situazioni sono state trattate in modo assolutamente difforme dalla mia”, dice, ” nei miei confronti hanno colto l’ occasione per una squallida vendetta politica”.