Sul “governo ombra” del PD sannita e la lista di personalità chiamate a rilanciare il partito in vista dei prossimi appuntamenti cui il partito stesso è chiamato, dice la sua Raffaele Del Vecchio, leader dell’ala zingarettiana e membro della direzione regionale. Del Vecchio è assai tagliente, a tratti esplicito, nel liquidare come una boutade l’organismo che la Segreteria provinciale ritiene invece essere un passo in avanti rispetto ad una maggiore presenza dem sul territorio e nel dibattito politico in generale. “Apprendo da un lungo e trionfalistico comunicato stampa che il PD del Sannio ha varato un organismo al quale demandare il rilancio del partito nel nostro territorio. Venti componenti, tra uomini e donne, chiamati a “programmare lo sviluppo del Sannio”, come dichiarato da Carmine Valentino. Non si capisce se si tratti di una segreteria provinciale o di altro. È finanche offensivo pensare che si possa dare un contributo di idee per lo sviluppo del Sannio trattando materie come il Made in Italy, la Riforma dello Stato, gli Affari Esteri, le Aree Metropolitane. Mi domando se chi scrive queste stupidaggini si renda conto dell’effetto che può suscitare in chi le legge. Quando si perde il senso del ridicolo, purtroppo succedono queste cose. Pensavo che con il caso di Sant’Agata de’ Goti si fosse consumato l’ultimo atto del suicidio politico del PD, ma ormai siamo arrivati al vilipendio di cadavere. Mi sorprende che persone che hanno una storia politica alle spalle si siano prestate a recitare in questa ridicola pantomima. Il Sannio ha bisogno di altro”.