Prove tecniche di nuove, vecchie intese che in modo trasversale segnano il panorama politico di questa primavera inoltrata, in vista delle Regionali di settembre. Che dietro al blitz di ieri notte che ha liquidato il sindaco Piccoli ci fosse la mano esperta di Clemente Mastella è apparso subito abbastanza chiaro, al di la della figura notarile, molto vicina al sindaco di Benevento, lo stesso coinvolgimento di Giovanna Razzano candidata, ma lei non ufficializza per questioni di opportunità, tra le fila mastelliane a sostegno del governatore uscente De Luca. Un coacervo di fattori che hanno segnato la fine della breve parabola di Giovannina Piccoli, la prima donna sindaco della città gota e il primo sindaco a ceder lo passo ad un anno esatto dall’insediamento. Record invitti della politica attuale che è cosa assai terragna ma che non presenta dati di novità sorprendente. Che tra PD locale e Mastella vi sia più di una convergenza è cosa nota, che tra Carmine Valentino e l’entourage “baronale” mastelliano i rapporti siano eccellenti dai tempi della campagna elettorale del 2016 e non solo è altrettanto noto, che i dem pensino all’oppoosizione a Palazzo Mosti come Superman alla criptonite, anche questo non è un mistero. Insomma, da Sant’Agata si avverte il neue kurs mastellian-democratico che sotterra ogni ascia di guerra, se mai ci sia stata, e si prepara a prendere “manu militari” tutto il potere, che se una volta andava ai soviet, oggi si sostanzia in un do ut des che proprio da Saticula farà scuola in seguito. Con la benedizione esterna di un De Caro semisilente, che da un lato fa professione di atarassia politica, assai poco credibile, dall’altro è più che mai presente pur nella sua proverbiale albagia. In definitiva, le falangi sono in azione perche settembre è vicino e pure Benevento 2021.