Sono incazzato. E ‘ il mantra che da un po di tempo Gianluigi Paragone, giornalista tra i più rappresentativi del panorama informativo nazionale e parlamentare indipendente, dopo l’uscita forzata dal Movimento 5 Stelle, utilizza per le sue argomentazioni. Che seguono una linea precisa: un Governo che è del tutto incapace di sostenere la sfida del momento, l’assoluta acquiescenza alle logiche di una Europa che è solo finanza. “Il Movimento è partito dal vaffa e dalla ricusazione di un ordine costiuito, fondamentalmente in materia d’Europa, ed è finito con l’essere europeista e assertore delle politiche dell’FMI e della Banca centrale europea”. Paragone è un fiume in piena. Paventa un futuro prossimo fatto di tensione, perchè la crisi finirà per attaccare tutte le fasce sociali e con particolare veemenza le più disagiate, un senso di ingiustizia intollerabile al quale il Governo non è in grado di contrapporre argini adeguati. Un Paese legale che è sempre più distante da quello reale. Paragone e la stagione degli uomini forti. Su De Luca esprime un giudizio tutto sommato positivo.
Clemente Mastella. Il sindaco di Benevento riscuote le simpatie del giornalista e parlamentare. Lo esalta, nella pur deleteria concezione clientelare che Mastella si porta appresso da sempre ma di cui il Ceppalonico è antesignano, in rapporto alla condotta di Di Maio nei confronti del quale il giudizio è lapidario