Una soluzione diplomatica dalla quale Mauro esce rafforzato anche se l’appaiamento non lo farebbe supporre. Egli resta in sella nonostante il tentativo di golpe, benedetto da Palazzo Mosti, ed ora potrà, in parte, dettare le regole del gioco: scegliere o meno di restare, anche se tutto lascerebbe presagire una rinuncia di Mauro alla coabitazione con Martusciello. Da escluso a eventuale decisore delle proprie sorti il passo è molto lungo. A Roma sembrano essere contenti del lavoro svolto dal paolisano in questi anni ma ci sono anche molti nemici. La conclusione è stata prospettata al diretto interessato che si è preso del tempo per decidere. Mauro ma non solo. Anche la sorte politica di Leonardo Ciccopiedi sarebbe segnata. Anche l’albergatore sconta la posizione critica nei confronti di Mastella ed ora potrebbe finire ai margini, benchè vanti una amicizia personale con Berlusconi.
Al tirar delle somme, si potrebbe dire che Mastella operi su due tavoli: con De Luca, col quale ha imbastito una alleanza elettorale e per la quale ha dato libertà di coscienza, ma fino ad un certo punto, ai suoi uomini della maggioranza; col centrodestra, sfruttando la sua presenza in Forza Italia di cui, dopo il covid, è soggetto molto forte, tale da determinare percorsi, lasciasndosi aperta una via di fuga al solo sospetto che le sue sorti non siano messe in discussione. E conoscendone la proverbiale vena camaleontica bada a coglierne il massimo vantaggio possibile ricorrendo anche a mezzi estremi, machiavellicamente conformi all’agone politico.