Di Enzo Colarusso – Lunedi la tanto attesa commissione Attività Produttive, organismo acefalo cui bisognerà dare una guida che da tempo non c’è. Con le dimissioni, illo tempore, di Mimmo Franzese il discorso è stato interrotto, vuoi per le incomprensioni di una maggioranza divisa e internamente assai diffidente, vuoi per le note vicende legate alle dimissioni, poi revocate, del sindaco e per le quali ancora si attende una verifica consiliare di cui giammai si perde la speranza. Attenuatasi l’emergenza covid, ora è tempo di mettere mano alla ripresa dei lavori, cosa per altro già iniziata con ben due capigruppo e altrettante commissioni, Lavori Pubblici, riunita due volte nello spazio di una settimana e Urbanistica. Tuttavia, l’attenzione è tutta rivolta alla mattinata di lunedi. Appare palese che la scelta del nuovo presidente sia basilare per le future alchimie che condurranno al Consiglio di giugno, quello del redde rationem, quello che dovrà approvare, con quale maggioranza non si sa o si sa molto bene, il Bilancio di Previsione e il Bando Periferie annesso. Tutto sembra essere nelle mani di Angelo Feleppa, neo segretario regionale di Alleanza per la Campania, la cui scelta sembrerebbe essere stata calata dall’alto, da Pionati in persona, con poca o nulla concertazione della base, questo è quanto trapela da ambienti vicini al partito di Mosè Principe. Nelle mani del “longaglione”, si diceva, c’è la eventuale elezione di Nanni Russo, capogruppo forzitaliota, su cui la maggioranza punta, sotto la pressione di Mastella, a che cinga la presidenza. Al sindaco, ora come ora, “convien che si balli”, nel senso che è opportuno muoversi, superare le frizioni del recente passato, compreso certe affermazioni “chiocce” nei confronti degli accoliti a lui più vicini, ai tempi della rutilante stagione delle dimissioni. Lontani i tempi delle intercettazioni e del conseguente invito a Russo affinchè si dimettesse dalla carica di capogruppo. Ora le cose sono mutate e si impone un cambio di strategia che torni utile sia per gli equilibri interni alle cose di Palazzo e sia per tenersi buona Forza Italia sannita in vista di clamorosi sviluppi futuri legati alle regionali e all’asse con De Luca. Tutto passa per il voto favorevole di Feleppa, il cui gruppo è orientato a fare “opposizione costruttiva” oppure “maggioranza critica”, geniale escamotage lessicale per dire chiaro e tondo
che tutto ha un prezzo. Non ci sarebbe spazio per negoziati: o Russo o è fumata nera, con le inevitabili conseguenze. Ma a complicare le cose c’è anche il fatto che tra Russo e Feleppa non regna la concordia fin dai tempi in cui il secondo ebbe la delega al Verde Pubblico all’indomani del Gran Balzo verso Mastella; in quella circostanza Russo si dimise dalla commissione ambiente di cui era presidente. C’è da ritenere che non sia un weekend di riposo per Renato Parente…