Una conferenza dei capigruppo parente stretta di un piccolo Consiglio comunale. A Palazzo Mosti è andato in scena un assaggio di quello che molto probabilmente saranno gli scenari futuri dei consessi al tempo dell’epidemia, con l’aggiunta dei collegamenti a distanza di cui ha accennato, non senza paventare qualche dubbio di legittimità, lo stesso presidente De Minico. In un momento in forte divenire e che necessita di tutta la “glaznost” possibile, tornano, invece, gli antichi simulacri della riservatezza che poi si traducono nell’invito alla stampa, gentile ma incomprensibile, di abbandonare l’aula in nome di chissà quale esigenza di segretezza ispirata da una visione timorosa che regna da qualche parte a Palazzo Mosti. Nulla di quello che si è detto in aula consiliare appartiene alla categoria dei segreti di stato e sarebbe stato, anzi, opportuno che la pochissima stampa presente fosse stata in condizione di poterlo raccontare in forme non mediate. Come, per esempio, l’intervento di Vizzi Sguera che chiede all’assessore Picucci l’impegno da parte dell’Amministrazione a farsi carico settimanalmente di rendere pubblico tutto quello che l’Amministrazione in carica appronta per il contrasto all’epidemia. Sguera si è anche soffermato sulle partite iva da dover soddisfare, quelle che hanno pendenze con il Comune e che maggiormente soffrono in questo momento di lockdown, così come il chiarimento dei rapporti con l’osl, l’organismo di liquidazione straordinaria, il cui dialogo complesso con l’Amministrazione ha sempre prodotto incertezza e si sa che l’osl ha in mano i cordoni della borsa del Comune. Al termine il presidente De Minico ha aggiornato ad un prossimo incontro dopo le festività di Pasqua ma senza fissare date. Si navigherà a vista come è plausibile in questo momento di incertezza. Tuttavia, il segnale che parte dalla politica e dalle istituzioni in senso lato, al netto di qualche defezione che non sorprende, è stato positivo. Il pubblico consesso non si riuniva da dicembre dando la sensazione di una smobilitazione democratica allarmante. Se questo passaggio produrrà qualche frutto positivo esso dovrà incidere sulla maggiore serietà e capacità delle istituzioni democratiche di assolvere al loro compito, altrimenti si spalanca la porta alla deriva pericolosa del solipsismo, dell’uomo forte al comando, cosa che già traspare all’orizzonte.