Mastella fa sul serio: querelerà chiunque diffonda fake news o comunque comunicazioni false, esagerate o tendenziose, relativamente alla grave emergenza epidemiologica da Covid-19 in atto. Una iniziativa certamente necessaria perché il proliferare di informazioni scientemente false, in un momento drammatico come questo, è senza dubbio da stroncare sul nascere. Il sindaco da mandato all’avvocato Russo di procedere contro chi si renderà responsabile, secondo lui, di inquinamento della corretta e sana informazione. In linea di principio un atteggiamento inattaccabile. Tuttavia, è nella dicitura “esagerate” che si può cogliere un elemento di ambiguità. Cosa rappresenti l’esagerazione per Mastella? Il lavoro di chi non si limita ai bollettini ufficiali ma intende andare ancor più in profondità? Il lavoro di chi pone domande per aiutare tutti a compiere meglio il proprio lavoro in un momento oggettivamente difficile ed epocale? Il vero obiettivo dovrebbe essere proprio quello e cioè contribuire, anche attraverso una critica serrata, al raggiungimento dell’unico obiettivo possibile: quello dell’uscita, nei tempi più celeri possibile, dal tunnel nel quale siamo precipitati in questo indimenticabile spaccato storico. Al sindaco, è bene chiarirlo, gli si può imputare la giusta dose di protagonismo che un uomo del suo carisma inevitabilmente secerne, qualche dichiarazione sopra le righe, l’aura “simildeluchiana” che a tratti viene fuori dalle sue iniziative, quelle di maggiore presa mediatica e popolare. Cionondimeno, anche questo apparente “brioso” dinamismo serve alla causa, Mastella crede davvero nel metodo di approccio che sta utilizzando e sa bene, al contempo, che ne potrà ricavare qualcosa di buono, quando si andranno a tirare le somme di questa stagione da tregenda che stiamo attraversando. E quindi proseguirà a martellare i recalcitranti della “promenade” a tutti i costi, pochi visto il deserto cittadino, a tormentare “chiunque s’adagia”, un pò come Caronte “dagli occhi di bragia”, visto che siamo entrati nell’anno dedicato a Dante, e a segnalare in modo indefesso a Procura e Polizia di Stato chi lo offenderà con “minacce, diffamazioni e altre gravi condotte delittuose” quasi tutte veicolate attraverso i social media. Occorrerà allora, da parte di tutti, onestà intellettuale e diligenza e più di tutto non approfittare di questo momento per tentare regolamenti di conti e soluzioni di forza. Ci sarà tempo per analizzare quanto sta accadendo, a giudizio verremo chiamati tutti se sarà stato fatto per intero il nostro dovere oppure no. Più di tutto e al di la di Mastella, sarà l’universo franco dei social media il terreno su cui si dovrà, se si vorrà, porre in essere il cambiamento più importante. Una trasformazione culturale, antropologica, di quello che si intende la presenza, ormai purtroppo ineliminabile, della “bancarella planetaria” come mezzo di espressione aperto a tutti e forse a troppi. I passaggi più drammatici possono autorizzare ad un ripensamento generale dei nostri costumi, una occasione per cogliere il senso della misura e voltar pagina. Potrebbe accadere oppure aprire la strada alla deriva, dipende da noi ma anche da un sistema di controllo che manca o funziona in modo “soggettivo” e che autorizza chiunque a dire, spesso in forme grammaticali opinabili, le cose più gravi in un anonimato vigliacco e nella convinzione della più assoluta impunità.