Delia Delli Carri avrà tempo fino al 15 marzo per contestare l’assunto della Segreteria Generale in merito alla eccezione di incompatibilità sollevata nei confronti della consigliera del gruppo misto eletta nelle file della Lista Mastella. Alla Delli Carri è contestato il fatto di essere, nel contempo, rappresentante istituzionale in Consiglio comunale e responsabile della comunità alloggio per minori “Il sogno di Aylan” che avrebbe, ha secondo quanto è esposto dalla Segreteria Generale, interessi collegati anche col Comune di Benevento. L’articolo 63 del TUEL, il testo unico degli enti locali, sulla questione è assai chiaro quando sostiene che non possono esserci sovrapposizioni di interessi che possano far scaturire un palese conflitto tra le attività istituzionali, in questo caso della Delli Carri, in relazione alla cooperativa, tra consiglieri e loro coinvolgimenti legati alla propria sfera lavorativa, a maggior ragione quando vi siano legami tra l’azione privata e quella collegata al Comune. Il problema è stato segnalato al Presidente del Consiglio comunale De Minico che è dell’avviso, come riporta Gazzetta di Benevento, che in aula la questione debba essere affrontata in modo solare, senza voti segreti perché, sostiene, la incompatibilità è nei fatti, “in re ipsa”, e c’è solo un modo per redimerla: la scelta della Delli Carri di optare per l’una oppure l’altra delle sue attività: o la cooperativa oppure lo scranno consiliare. Tertium non datur. Si da il caso, però, che la incompatibilità arriva ad essere contestata 3 anni e 9 mesi dopo l’insediamento del Consiglio comunale e che per tutto questo tempo alla consigliera, ex mastelliana, nessuno ha imputato alcuno status di incompatibilità. De Minico, saggiamente, si tiene fuori da valutazioni “altre” ma l’interrogativo sull’antica massima “quis custodet custodes” emerge prepotente. La Delia avrebbe anche potuto portare all’attenzione la sua presunta incompatibilità ma è pur vero che chi deputato ad accertarne il vulnus non lo abbia fatto. Salvo ridestarsi dal letargo e accorgersi di una situazione del genere. E allora viene fuori il portato politico che, purtroppo, bene si attaglia col momento delicato che sta vivendo Mastella e la sua traballante maggioranza. De Minico dice, sempre dalle colonne di Gazzetta, che verrà fatta una “perlustrazione” a tappeto per accertare altri casi di incompatibilità tra i consiglieri che è cosa meritoria, seppur tardiva. D’altro canto, si farebbe meglio se si accertassero situazioni simili anche tra i dirigenti e pare che qualche magagna ci sia eccome. E tuttavia a De Minico andrebbe chiesto e lo faremo: ma è poi tanto prudente andare a rovistare nel passato o nel presente dei consiglieri, dei due o tre schieramenti tutt’ora presenti in aula, senza correre il rischio di aprire ulteriori focolai di tensione? Quien sabe…