Fermezza. E’ il principio su cui si basa la condotta futura del PD, così come emerso dalla Direzione provinciale del partito riunitosi lunedi sera a Corso Garibaldi. Nessuna sponda a Mastella, nessuna indulgenza a tentativi di inciucio che consentano all’Amministrazione di tirare a campare. “L’unica sfiducia a Mastella deve avvenire in aula”, dicono i dem, “ogni altra strada appare destituita di forza e incapace di raggiungere l’obiettivo che è quello di mandare a casa Mastella”. Cosa, al momento, difficile da praticare. L’opposizione non ha i numeri e se non arrivano fronde interne alla maggioranza, tra coloro che giudicano tortuoso il documento contabile preventivo, Mastella potrà dormire sogni moderatamente tranquilli. Se poi si mette anche De Caro a seminare dissidio tra i gruppi e i partiti, che in questo momento si oppongono al sindaco, il quadro appare ampiamente delineato. Si potrebbe anche ipotizzare e non sarebbe neppure peregrino pensarlo, che De Caro tiri la volata al suo rivale disgregando con affermazioni estreme un clima che invece dovrebbe essere amalgamato e coeso. Col risultato di ottenere l’effetto inverso, quando poi si andrà in aula per approvare o meno il documento. Che potrebbe slittare a fine aprile e ciò darebbe a Mastella anche un sostanzioso vantaggio in chiave regionale, se dovessero essere spostati in avanti i termini dell’approdo alle urne, così come lo stesso sindaco ha prospettato attraverso il suo profilo fb. Intanto Italo Di Dio chiama tutti al ragionamento. Un tavolo di dialogo dell’opposizione per trovare punti di convergenza sul modello da oppore a Mastella ma di più la richiesta di una commissione d’inchiesta sul dissesto.
