Il rimpasto resta il nodo gordiano da sciogliere per riordinare lo schema che rimetterà Clemente Mastella nelle condizioni di portare a termine la consiliatura. Il problema non è di facilissima soluzione perché tutti coloro che erano stati la causa della reprimenda mastelliana sono tutti li ed aspettano al varco il sindaco per chiedergli il conto. Ci sono tre casella assessoriali da colmare, più qualche commissione che aspetta di essere rimodulata da un pezzo, Attività Produttive e Urbanistica e Cultura su tutte, ragione per cui la giornata odierna è trascorsa tra riunioni concitate e tentativi di trovare quegli equilibri giusti che avevano indotto il Ceppalonico a rompere gli indugi e a dimettersi. Mastella ci ha provato ma non ci sarebbe riuscito ed allora arriverà alla fatidica ora tredicesima di domani annunciando alla città che resta al suo posto nell’interesse di essa ma abche degli accordi intrapresi con De Luca e con la maggioranza che sostiene il Premier Conte verso cui veleggia Lady Sandra ed un manipolo di Responsabili. Dirà anche, forse, che la composizione della giunta slitterà di qualche giorno. E prppèrio sulla giunta adveniente si concentra l’attenzione generale. Chi entrerà al posto di De Nigris, Orlando, sacrificata sull’altare della pax giudiziaria, e molto probabilmente la Delcogliano? Ah saperlo…Franzese reclama a gran voce un posto al sole ma non è l’unico. Ci sono i tecnici, qualcuno si è pure visto oggi dalle pari di Via Aldo Moro, ci sarebbero le componenti politiche che potrebbero avere qualche chances visto che la giunta potrebbe risentire della “virata a sinistra” dell’orbe mastellato. E chissà cosa farà Mario Pasquariello mentre Oberdan Picucci e Antonio Reale, dai volti eburnei ieri a San Vittorino, dovrebbero rimanere ai loro posti. Così come Rossella Del Prete. Illazioni, farneticazioni, panzane in libertà, forse. Domani Mastella, dal “buen retiro” di casa sua, all’occhio benevolo delle telecamere di fiducia, dirà che i venti giorni sono stati importanti per riflettere e che resterà sulla tolda di comando. C’è chi sussurra pure che abbia già protocollato il ritiro delle dimissioni ma è secondario. Si riparte con “rinnovato slancio” e con qualche faccia nuova.