Mastella-PD-De Caro. L’asse sui cui si sta costruendo il nuovo scenario che manda in tilt la politica beneventana. Da Roma Zingaretti sarebbe stato assai pernentorio: la questione è delicatissima, avrebbe detto il segrerario nazionale dem, molto più grande delle questioni di bottega locali. Inerisce la tenuta stessa del Governo che traballa sotto i dinieghi di Matteo Renzi. Mastella ed il PD. A Roma Sandra Lonardo ed un altro gruppetto di 7/8 senatori lascerebbe Forza Italia in direzione del gruppo misto per sostenere Conte col quale pensare, poi, di comporre il futuro soggetto politico del Premier. A Napoli De Luca e le sue liste civiche cui Mastella appaierebbe le sue in attesa che anche li il PD si riocompatti a sostegno del Governatore uscente. A Bevenento la virata avrebbe davvero del clamoroso e presupporrebbe la caduta dell’opzione legata alle elezioni anticipate ed invece la nascita di una nuova maggioranza che definiremmo di transizione verso giugno 2021, dove Mastella non si ricandiderebbe, con un rimpasto sostanzioso e l’entrata nell’esecutivo cittadino di tecnici di area. Nessun consigliere dem andrebbe ad occupare sedie di giunta. Una vera rivoluzione copernicana che se davvero dovesse, come sembra, rispondere al vero scompaginerebbe tutti gli equilibri e metterebbe Mastella nelle condizioni di uscire dall’angolo e ritrovare slancio. Dal disegno risulta assai difficile non ipotizzare la mano anche di Umberto Del Basso De Caro anche se da più parti si reputi il Capataz estraneo a questa strategia che invece Mastella avrebbe orchestrato direttamente col Nazzareno. E così si consumerebbe lo strappo. Nel PD gli animi sono esagitati. De Pierro contro Valentino per le parole “contra delucam”, Di Dio, ai margini del PD, spara a zero contro ciò che reputa una “pastetta” e dalla quale perende le diastanze massime accusando i dem di non avere rappresentato sdegnamente l’opposizione ed anzi di avere stretto un patto di desistenza inqualificabile. Insomma, saranno giorni torridi da qui al 22.