Mosè Principe chiede un accordo politico a Mastella senza il quale non è possibile sedersi attorno a nessun tavolo ed imbastire alcuna forma di trattativa. Principe parla di giunte politiche e non personalistiche, un modo come un altro per imbastire trattative per lottizzare qualche assessorato di peso. Nell’ora del tramonto delle operazioni degli sherpa del sindaco, di natura civica, e della nascita di un asse politico che allunghi la consiliatira e guardi al PD, ventilato da De Luca e localmente anche da Luigi Barone, per Mastella saranno nove giorni da raccontare, prima di chiedere il conforto del soprannaturale. Intanto Mosè incassa il saluto di Luca Paglia, refrattario ad ogni accordo col sindaco. Paglia, uno dei consiglieri più “fluttuanti” di questa stagione politica, argomenta il suo excursus che lo ha condotto a passare balzellon balzelloni, dai falchi mastelliani agli antipodi del mastellismo e quindi aderire a Patto Civico e poi ai Cittadini Protagonisti. Complice la straordinarietà della congerie politica è destinato a cambiare a ripetizione ogni qual volta si profili un tentativo di negoziato col sindaco che vede come fonte di ogni nequizia