Mastella lavora su fronti diversi per addomesticare la crisi che lui stesso ha provveduto ad aprire con le dimissioni presentate domenica. Una crisi al buio, extraconsiliare, “preventiva”, rispetto alle conseguenze che il sindaco ha ritenuto di non poter affrontare. Una soluzione drastica che, probabilmente, gli serve per far decantare la pressione attorno a lui e di conseguenza concedergli il tempo giusto per calibrare le sue strategie. Nel frattempo Mosè Principe, da molti ritenuto il detonatore della crisi, alla Rocca e a Palazzo Mosti, forse sottovalutato da Mastella, ma non solo da lui, presenta l’organigramma di Alleanza per la Campania, di cui lo stesso Principe è Segretario regionale. Ne fanno parte tutti ex mastelliani, originari e di approdo postumo. Da Amina Ingaldi, che si iscrive di diritto alla poco felice stagione del siluramento degli assessori del primo periodo mastelliano, ad aprire le danze fu Giorgione, a chiuderle fu Erminia Mazzoni, a Luca Paglia, assai fluttuante negli ultimi tempi, ad Annarita Russo ad Angelo Feleppa a Vincenzo Russi, di cui si ricorderà l’effimera carica di segretario dell’Udeur e parte, un tempo, del “triumvirato” forzitaliota e ormai da parecchio distante da Mastella. Principe ribadisce che Alleanza per la Campania non è per il ritorno alle urne ma si dice pronto a sostenere la sfida. Molto meno pronto è il fronte avversario, se c’è. Nel PD il problema esiste anche se resta come opzione una sponda da offrire a Mastella, se tutto andasse male per l’ex ministro, col quale discutere a tempo debito.
Intanto Pasquale Orlando e il suo nuovo ruolo di referente locale di Renzi, a poche ore dalla presentazione ufficiale in città, crea qualche disagio in Civico 22. Lui però sgombra il campo da polemiche
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