“Per un Comune stare senza il governo della città non è un bene, soprattutto quando le motivazioni non sono chiare e sembrano riguardare giochi di potere, posizionamenti, ambizioni personali. Le dimissioni del sindaco di Benevento, Clemente Mastella, al contrario, possono essere una importante occasione; una accelerazione dei tempi che può essere salutare.L’ex deputato nazionale, eurodeputato, ministro, che ha ben saputo utilizzare la buona fede dei cittadini spacciandosi per il salvatore della patria, della “sua” Benevento, carpendone il voto, non ha risolto alcun problema che attanaglia la città, peggio, non ne ha affrontato nessuno.
L’apice della sua politica sono state le luminarie e le cene. Il suo primo atto, la dichiarazione di dissesto del comune di Benevento, ha gettato la nostra città nel baratro più totale, con la compressione di fatto della possibilità di erogare i servizi mini essenziali, ma soprattutto condannando pensionati, cittadini, lavoratori, giovani, precari a non avere una prospettiva, a non avere un futuro, a non avere uno sbocco lavorativo.Mai affrontate le questioni di lavoro, le tante vertenze delicate e complicate in campo; i problemi di vivibilità, di salute, abitativi, scolastici; interi quartieri abbandonati a se stessi. Con l’arroganza di chi è in possesso della verità, ha mostrato il volto truce verso chi lo sollecitava o, politicamente e dialetticamente, criticava il suo operato o la nullità del suo agire. Noi della CGIL lo sappiamo bene per aver ricevuto i suoi strali e i suoi ripetuti rifiuti al confronto.La nostra Benevento è ferma al 2016, anzi è arretrata.
Ricordare serve per auspicare che questa pagina buia del governo della città si chiuda definitivamente, senza alcun ripensamento di cui pur la legge dà possibilità.Ora è necessario che le forze democratiche e progressiste della città si candidino con forza per l’attuazione di una politica completamente diversa incentrata sui bisogni reali dei cittadini; con un programma capace di coinvolgere la gente, mediante il confronto con i movimenti, le associazioni, le organizzazioni, i quartieri.Il Sindacato, la CGIL, certamente farà la sua parte in tutte le sedi e luoghi possibili.”