A Benevento l’attesa è tutta concentrata sul 2 di febbraio e le dimissioni di Mastella. Quel centrodestra che il sindaco dice di volere ricostituire per tornare alle urne, per dare anche una nuova immagine alla sua presenza in politica, un po meno antropofaga e un po più conciliativa. C’è da accantonare la stagione del civismo e riabbracciare quella della politica, almeno così pare che voglia fare. E tuttavia, i messaggi che gli cominciano ad arrivare non sonom proprio beneauguranti. Già ieri la Lega ha preso le distanze da ipotesi di apertura al sindaco di Benevento con un comunicato assai eloquente mentre Fratelli d’Italia attende di capire dalla convention di Roccaraso quali strategie adottare e di più cosa intende fare la Meloni nei confronti di Mastella. Federico Paolucci tentato di aprire un canale di dialogo un po più intenso di quello già avviato col ceppalonico e per questo aspetta di capire cosa ne pensi il suo segretario nazionale. Paolucci però sa bene che una fetta non indifferente del partito sannita, quella che fa capo a Matera e soci, di Mastella non vuol neppure sentir parlare. La loro adesione alla Fiamma fu anche dovuta ad una inconciliabilità di intenti col sindaco ai tempi di Forza Italia. Forza Italia che invece è allineata e coperta. E proprio Forza Italia è lo specchio di quanto il Cannibale abbia precedenti poco lusinghieri sulla via della visione unitaria della coalizione, avendone svuotato l’involucro, chiedere lumi per queato a Mino Izzo o Fernando Errico piuttosto che a Nunzia. E’ una parte di scenario in cui si inquadra la questioine beneventana. Domenica si dimetterà ma poi subito comincerà un’altra storia fatta di sondaggi, già in atto, di riflessioni di verifiche di maggioranza, anche queste in atto, di liste da comporre per fregare tutti sul tempo ed andare a votare.
