Il Ceppalonico ha spaccato il fronte avversario, ammesso che ce ne sia uno, ed estremizzato la crisi in atto ponendosi come unico “salvatore della patria” capace di garantire un futuro autorevole alla città. Oggi è partito all’attacco sul bando periferie bacchettando la presunta disinformazione in atto, in questo caso veicolata dal foglio amico, difendendo quel progetto in un articolato resoconto delle ragioni che lo hanno indotto ad intraprendere quella strada. Non spiega le ragioni vere di una ulteriore colata di cemento sulla città e relativa utilità per Benevento, un parcheggio su due piani, e di più come organizzi lo spsotamento del terminal allo stadio e armonizzi le inevitabili interconnessioni per riportare la gente al centro. Inasomma, Mastella difende il bando da prossimo dimissionario ma sondaggi alla mano, appare convinto di riprendere il filo del discorso a giugno dopo la riconferma a sindaco, libero dalle pastoie in cui è finito per causa di consiglieri avidi e arraffoni, tutti suoi o quasi, che non gli hanno permesso di svolgere a pieno il suo mandato. Nudo al Sinedrio, come si presenterà il sindaco all’elettorato? A capo di una coalizione, ma da Roma sia i vertici dei Fratelli d’Italia che quelli della Lega pare non siano propensi a sostenerlo, oppure paladino di liste civiche epurate da presenze inquinanti? La risposta la avremo nei “20 giorni di libertà”, il paragone con la Repubblica dell’Ossola è cerro esagerato, il tempo che passerà dalle dimissioni alla eventuale conferma di esse. Il sindaco, si sa, lavora su più fronti anche quello della diplomazia visto che i suoi pontieri sono impagnatissimi a saggiare il campo su possibili maggioranze consiliari su cui poter contare per cui Mastella farà di certo lo strappo ma si riserva ogni exit strategy che lo possa mettere in condizione di agire per il meglio.