Ora che la sinistra ha difeso il fortino emiliano per Clemente Mastella si aprono scenari un po più nitidi, sia sul versante interno che su quello regionale. Il sindaco avrebbe desiderato una vittoria del centrodestra ma non sarebbe dispiaciuto del contrario. Il patto con De Luca resta e anzi diventa più forte ora che il Governatore è benedetto anche da Zingaretti e l’accordo col Movimento è sancito, con buona pace della isolata Ciarambino. Sul versante interno lo stesso De Luca “consigliò” a Mastella di non dimettersi ed anzi di allargare la sua maggioranza per arrivare a fine consiliatura. Ed è quello, probabilmente, che il sindaco vorrà fare. In che modo? Dimettendosi e poi aprendo i negoziati. E’ certo che i suoi fedelissimi stiano scandagliando il campo anche per sparigliare le carte. Stanno tentando Vizzi Sguera e Scarinzi, scassando il Patto, anche se risulta assai inverosimile che Sguera si convinca ad entrare in trattative col Ceppalonico: avrebbe il sapore della schizofrenia politica. Più probabile che il sindaco metta nel mirino Aversano utilizzando il diversivo del voto inquinato. In tutti i modi l’ipotesi che si può formulare oggi, con tutto il beneficio dell’inventario possibile, è che Mastella, che non è mai stato tanto lucido politicamente come in questo frangente, stia giocando su più tavoli. Usa il diversivo del voto inquinato per liberarsi di figure imbarazzanti, spara a pallettoni sui suoi, assessori compresi, determinando immediate dimissioni, vedi Orlando, incarica il fido Parente di cercare sponde presso “l’amico De Caro” col quale in passato ha collaborato eccome. Il bando periferie sta a cuore anche al Capataz e quindi ci sarebbero anche le basi per intavolare un dialogo proficuo. Diffidenze a parte è con De Caro che, probabilmente, il sindaco ha in animo di fare un patto politico di fine consiliatura. Avere l’appoggio dei consiglieri piddini, anche se solo di sponda, attuare un sostanzioso rimpasto di giunta per assicurarsi il sostegno anche tra i suoi, ancorarli al patto di fine consiliatura. Gli occorrono due o tre consiglieri per passare indenne il voto consiliare. Bisogna capire quanto convenga a De Caro ma nel frattempo i contatti sono avviati. Fantapolitica? può darsi ma in questo monento fatto di congetture ogni ipotesi risulta palusibile.