Di Enzo Colarusso – Mattinata a dir poco convulsa per Clemente Mastella. Le sue, a questo punto presunte, dichiarazioni al Fatto Quotidiano, hanno sollevato un vespaio di polemiche e di commenti che hanno reso ancora più pesante il clima politico. Mastella smentisce il senso delle dichiarazioni rese nell’intervista rilasciata ad Antonello Caporale, giornalista che va per la maggiore in fatto di correttezza e dovizia. Il sindaco ha inviato questa smentita al direttore del giornale praticamente smentendo di avere mai parlato di “fetenzie” o di retate di consiglieri. “Nell’intervista non ho mai parlato di fetenzie, tra l’altro è un termine che non mi appartiene, e nemmeno di appalti, sub appalti, micro appalti e incarichi. È una domanda del giornalista Antonello Caporale alla quale io ho risposto affermando che mi dimetto. Così come non ho mai detto nell’intervista che un mio consigliere è stato arrestato ma è stato un errore del giornalista. Per cui è evidente che non ho mai parlato di ricatti e di questioni gestionali, dalle quali sono assolutamente distante, ma esclusivamente di problematiche politiche, ovvero alla nascita di gruppi e gruppetti e a eventuali candidature. Non avrei mai potuto dirlo perché non è vero. Non ho mai parlato di ricatti e mai ho fatto cenno a questioni gestionali, dalle quali sono assolutamente distante, ma ho fatto riferimento esclusivamente a problematiche politiche, ovvero alla nascita di gruppi e gruppetti e a eventuali candidature. Sarà stato che io sono rauco, sarà che il telefonino funzionava male fatto sta che diverse risposte sono inesatte”. Il mistero si infittisce. Attendiamo la eventuale replica di Caporale ma ciò che emerge è un quadro desolante fatto di confusione e di veleni, un quadro che lascia la città attonita e sempre più distante da questa ridda di annunci e smentite che è bene finisca presto.
