Il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle interviene nella grave crisi politica che regna al Comune di Benevento.
Farese e Mollica fanno l’analisi storica degli ultimi due anni di Amministrazione Mastella. “Già nell’ottobre del 2018, denunciando la sua incapacità di risolvere il grave problema della sicurezza nelle scuole, consigliammo a Mastella di dimettersi: non volle ascoltarci e, in seguito, ci ha negato anche la convocazione di un Consiglio comunale tematico sulla sicurezza delle scuole aperto alla cittadinanza, che avrebbe potuto aiutarlo a chiarirsi le idee sulle soluzioni urgenti da adottare. Al riguardo, avevamo invocato il piano B per le scuole dichiarate inagibili e, per lui, il piano D: dimissioni!
Al Sindaco di Benevento il MoVimento 5 Stelle ha riservato un’opposizione non limitata alla comoda denuncia, ma proponendo idee cantierabili e condivisibili per il bene della collettività.
Il risultato è stato un susseguirsi di offese e di indifferenza, smentite però dall’adozione di provvedimenti obbligati, come per esempio la riattivazione delle scale mobili e dell’ascensore per persone con difficoltà motorie, imposta su nostra sollecitazione dal Garante regionale dei disabili.
La prossima imposizione sarebbe stata l’iscrizione dei filari storici del Viale degli Atlantici nella lista di tutela regionale, evitata dal suo ex delegato al verde che invece si vantava di un piano di abbattimento per un centinaio di alberi, non contento abbastanza per la “strage” avvenuta in Villa Comunale, dove ora si tenta la valorizzazione storica fuori tempo massimo.
Non è semplice per una opposizione come la nostra, fatta di due consigliere, dare una scossa ad una lentezza operativa così organizzata. Eppure, sono tanti gli argomenti da noi affrontati in varie sedi.
Ci siamo battute sin dall’inizio della consiliatura per il varo di un Regolamento per la lotta alle ludopatie ed abbiamo presentato anche una nostra bozza, ma è stato impossibile vederlo arrivare in Consiglio, al pari dei regolamenti di Contabilità e di Controllo analogo, degli Impianti pubblicitari e di quello sulle mediazioni tributarie sollecitato dall’Organismo straordinario di liquidazione, oltre al Regolamento per l’Amministrazione condivisa dei Beni Comuni.
Una proposta di regolamento, per la verità, era stata portata finalmente alla discussione consiliare ed era quella sul Corpo di Polizia Municipale, contenente anche lo spinoso problema della nomina del Comandante, ma con un colpo di teatro è sparita magicamente e giace sulla scrivania di un tanto atteso dirigente.
Avevamo proposto soluzioni, già promosse e finanziate a livello governativo, a favore della mobilità sostenibile e per la lotta alle polveri sottili, ma Mastella ha risposto con cento Ferrari e la promessa di migliaia di alberi mai piantati.
Non parliamo dell’ostruzionismo alla celebrazione del Referendum Consultivo per la gestione pubblica dell’acqua, a cui è decisamente contraria questa amministrazione, che non prende posizione sui pozzi contaminati e cede quote e potere alla GESESA. Intanto, è stato disposto il finanziamento di 18 milioni di euro per il depuratore da parte del Ministro Costa, ma la progettazione prodotta non ha risparmiato preziosi siti di interesse archeologico e paesaggistico.
UNESCO e Città Spettacolo, con affossamento della relativa Fondazione, sono le più fulgide stelle al demerito di una Giunta nazionalpopolare che ha affossato tutte le speranze riposte nella realizzazione di un progetto culturale strategico per il tanto atteso decollo del turismo.
Mastella ha usato la comunicazione per esaltare nonni e nipoti, ma ha fatto veramente poco o niente per le necessità degli anziani, ancora privi della casa di riposo, e dei bambini, ai quali avrebbe potuto destinare l’ex campetto del Collegio de La Salle, sacrificato all’idea di sviluppo che il Sindaco ha della Città: nuovo cemento e nuovi parcheggi!
Il MoVimento 5 Stelle chiede al sindaco Mastella di chiarire in Consiglio comunale natura e responsabilità delle pressioni ricevute da componenti della sua maggioranza e di rassegnare in tale sede le proprie dimissioni.