Angelo Feleppa se ne va e dopo i Pattisti anche lui abbandona Mastella. Appare sempre più come una lenta agonia questa avventura mastelliana a Palazzo Mosti. Il Ceppalonico sembra alle corde anche se il beneficio dell’inventario si applica al personaggio, che resta un ultimo epigono di quel mondo democristiano sempre capace di colpi di coda clamorosi.
Certo il suo risveglio romano, oggi è da Mattarella, è stato amaro; anche l’ultimo dei transfughi lo ha mollato rimettendo le deleghe che tanto pretese e che hanno esacerbato in molti, i Moderati su tutti, ed ora è pronto ad ingrossare le fila dei Cittadini di Mosè Principe insieme ad Annarita Russo, forse Paglia e Adriano Reale che è il quarto del lotto. Lasciando a parte i fedelissimi, ma ora come ora si fa fatica a ritenere chiunque leale fino in fondo, sono proprio i Moderati a costituire “la guardia repubblicana” del sindaco, i pasdaran che gli garantiscono ancora la quasi certezza dei numeri. Ma fino a quando? Appare evidente che sono già in atto le grandi manovre per le prossime amministrative alle quali in parecchi aspirano. 
Ci pensa Mario Pasquariello, anche lui non più in grande sintonia col sindaco, ci pensa eccome Oberdan Picucci, nella rinnovata intesa conviviale con il suo gruppo, Puzio compreso, ci pensa Gigi Ambrosone. Per tutti costoro l’opzione dello sganciamento è valutabile e poi procedere per proprio conto. E tuttavia, al di la di tutto resta l’esaurimento politico di questa Amministrazione che nulla ha più da produrre in termini di programmi, se mai abbia prodotto. Bilancio preventivo e poi l’addio? Non sarebbe una soluzione peregrina.
