La questione Nardone tiene banco nella convulsa congerie della Rocca dei Rettori. Il segretario generale di dimettersi e di lasciare il proscenio non ne ha alcuna voglia e promette battaglia e la sua visita in Procura attesta la volontà di non gettare la spugna. Di Maria abrebbe dovuto dare il benservito a Nardone entro i canonici 90 giorni dal suo insediamento e su questo punto il segretario generale poggia molto delle sue aspirazioni di averla vinta. Dalla Rocca si fa professione di sicurezza. Il rapporto fiduciario si è incrinato, dice Di Maria, che è convinto alla lunga di vincere la contesa. Una vicenda che contribuisce a tenere alta la tensione alla Rocca e le parole di Di Maria confermano lo stato di nervosismo che regna in Provincia.
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