Claudio Principe a cuore aperto su tutto quanto si muova, in questo momento a Benevento. Il ritorno sulla scena, ovemai se ne fosse allontanato, di uno dei maggiori influencer della politica locale collima col peggior momento in assoluto per l’avventura mastelliana a Palazzo Mosti. In una intervista in esclusiva rilasciata alla nostra emittente, Mosè Principe ripercorre i maggiori temi della contingenza politica attuale. A partire dalla sua volontà di dare vita ad un gruppo consiliare a breve termine, Cittadini Protagonisti. “Saranno quattro, al massimo cinque consiglieri ma chi crede che saremo contro Mastella si sbaglia di grosso. Noi abbiamo a cuore i destini della città e in virtù di questo obiettivo orchestreremo la nostra azione politica ed amministrativa”. L’unico certo è Adriano Reale , circa il resto della pattuglia vige il mistero anche se qualche indiscrezione conduce a Luca Paglia ma è tutto in divenire. Principe, quindi, apparentemente non ostile a Mastella. E tuttavia non lesina critiche alle parole dette dal Sindaco nella conferenza stampa del 4 gennaio. “ Lui ha fatto la storia d’Italia e noi restiamo lillipuziani ma qualche abbaglio lo prende anche lui. Quando parla della Telese Caianello, per esempio, è poco luicido. A partire dal fatto che non tiene conto che la superstrada comincia da Torrecuso e non da Benevento e poi ignora, pur avendo fatto il ministro, che le cifre contenute nelle leggi obiettivo non rientrano nei bilanci. Insomma, avrà anche fatto la storia d’Italia ma trova difficoltà a fare quella di Benevento”. Tagliente e ironico Principe, non sarà semplice conviverci a Palazzo Mosti. E ancora più determinato quando si affronta il tema della crisi alla Provincia. Qui è lapidario. “Nessuna intesa con Di Maria fino a quando il Presidente non riconosce politicamente il dissenso dei quattro consiglieri, di fatto, fuori dalla maggioranza. E’ ovvio che il presidente è organo monocratico e può scegliere di governare come la legge gli permette di fare ma deve scegliere se essere presidente di maggioranza oppure di minoranza atteso che una maggioranza vera e propria non esiste più alla Provincia”. Annuncia che Parisi, Mucciacciaro, Cataudo e Paglia non prenderanno parte alla prevista riunione di lunedi, poi lancia un monito a quanti intendano eliminare il dissenso con metodi “scipionici”. “Il tentativo di far cadere Mucciacciaro a Fragneto L’Abate si iscrive di diritto tra quelle azioni le più maldestre e raffazzonate che la storia politica di questa provincia ricordi, destinato a fallire nel momento stesso in cui lo si pone in atto”. Un messaggio “rivolto a nuora perché suocera intenda” dove la suocera risiede al piano nobile di Palazzo Mosti. Principe si sofferma anche sulla questione rifiuti e la crisi della Samte. Si dice contrario alla paventata privatizzazione del settore e apprezza il lavoro di Nicola Boccalone e l’idea di ricorrere pro-tempore ai contratti di solidarietà è ampiamente condivisibile, dopo avere spinto affinchè si ponesse la partecipata in liquidazione volontaria. “Il dato più pregnante, prosegue Principe, è capire in che modo si intende risolvere la questione della riattazione delle discariche e dello stir, atteso che Napoli ha stanziato 9 milioni di euro per Casalduni ma non intende partecipare per Sant’Arcangelo. Una intesa vera tra Ato, Provincia, Samte e Regione si impone come determinante per arrivare a sciogliere la matassa, nell’esclusivo interesse dei lavoratori che in questo momento soffrono più di tutti gli effetti della crisi”.