Ieri a piazza Libertà, il movimento delle “Sardine” si è radunato per esprimere il suo dissenso contro Matteo Salvini e la Lega. Dopo Firenze e Napoli, anche le sardine irpine hanno attuato una forma di protesta alle politiche salviniane.
Giuseppe D’Alessio coordinatore provinciale della Lega giovani Avellino, reduce da un dibattito televisivo con uno degli organizzatori delle “sardine irpine”, esprime la sua opinione: “Qualsiasi forma di attività politica, soprattutto in Irpinia, è da accogliere positivamente. Stiamo parlando di un movimento che non è un partito, noi evidenziamo sempre l’importanza della democrazia. Nello stesso tempo, però, sottolineiamo anche e soprattutto la volontà dell’elettore italiano, che ha scelto la Lega e il centrodestra a trazione salviniana. Con un centrodestra che vince ovunque e vincerà anche in Campania al di là di chi sarà la “punta di diamante”, a mio modesto parere, il movimento delle sardine sarà ricordato come l’ennesima “meteora politica”, un po’ come tutti gli altri pseudo movimenti di sinistra di qualche anno fa, che alle prime difficoltà si “scioglievano” più velocemente della neve a marzo. Potevo comprendere il “vaffaday” attuato da Grillo, quella misura anarchica contro gli schemi primordiali, ma non comprendo questa forma di politica. Tra l’altro affermano di non essere legati a nessun esponente politico, ma voglio ricordare che colui che ha lanciato questo movimento è legato (almeno soffermandosi alle notizie lasciate da fonti attendibili) a Romano Prodi, quindi non proprio un personaggio apolitico. Siamo consapevoli che ci sarà un interesse considerevole nei confronti di questa realtà, ma resta la mia perplessità nel vedere un movimento che scende in piazza contro l’opposizione. Al di là delle questioni partitiche, si attacca Matteo Salvini e non i “dinosauri politici” che hanno spadroneggiato su tutta la provincia e governato in maniera vergognosa. L’Irpinia ha troppi problemi, dalla disoccupazione al calo demografico, fino ad arrivare allo spopolamento nei piccoli comuni. Avrei preferito un movimento obbiettivo sul piano morale, non di certo portare in piazza tutte le 300 correnti di una sinistra che non fa più la sinistra da decenni. Il mio augurio alle sardine è quello di “durare”, perché i cavalli buoni si vedono a lunga corsa”.