Clemente Mastella sempre più immerso nell’agone poltico-elettorale prossimo venturo. Le Regionali alle porte e il Ceppalonico scalda i motori. Nella manovra di avvicinamento alla grande battaglia di primavera 2020 rientra anche la sagace e ponderata polemica sulla urgenza della legge elettorale che penalizza il Sannio e che riemerge come d’incanto tra le materie di più urgente soluzione. Mastella se ne è posto a capo e va detto interpreta la contingenza con straordinaria lucidità, come un ragno che tesse la sua tela. Una centralità che fa il paio con la caduta libera di Forza Italia, vedi la debacle umbra, ma il sindaco non pare darsene troppa pena. Marcia dritto con i suoi circoli e la volontà di andare per proprio conto risfoderando, dall’ombra dei suoi armadi, tanto per parafrasare Paolo Conte, la sua creatura più cara, l’Udeur, e senza lasciarsi alle spalle la grande possibilità di diventare l’alfiere del centrodestra tutto ora che anche Martusciello pare avere cambiato atteggiamento nei suoi confronti e la Lega non sembra nutrire grosse velleità di leadership.
Mastella ne ha anche per il PD che reputa isolato dopo la improvvida alleanza elettorale con il 5 Stelle nella ormai ex rossa Umbria.