Così Clemente Mastella, in stile totocalcio, liquida la crisi di Governo in atto. In sintesi: tutto può succedere ma lui spera, ovviamente, che un governo di alto profilo e istituzionale, un po meno politico, possa saltare il fosso del voto anticipato che, senza troppe incertezze, darebbe a Salvini la guida del Paese, con o senza il resto del centrodestra. Per il sindaco andare ora a votare potrebbe essere fatale per il PD ed anche per il Movimento, che rischierebbero l’implosione, ed invece un periodo di sei od otto mesi farebbe decantare la tensione e darebbe la possibilità ai leader dei partiti di dialogare al loro interno e poi andare con maggiore convinzione alle elezioni. Mastella indica in Draghi l’uomo giusto cui affidare le chiavi di questo periodo di “decantazione”, proprio quello indicato da Matteo Renzi cui Mastella stesso guarda con inopinato favore, benchè se ne guardi bene dall’ammetterlo. Intanto dalle colonne del Sannio Quotidianio l’interessante intervista di Antonio Tretola a Giampiero Zinzi, luogotenente di Toti in Campania. E qui parliamo di regionali. A Toti il sindaco di Benevento guarda con interesse anche perchè “Cambiamo” perora la causa delle primarie nel centrodestra, non previste dallo statuto di Forza Italia ma chieste a gran voce e brandite come un’arma proprio da Mastella. Zinzi si dice disponibile ad aprire ad una eventuale candidatura di chi ne uscirà vincitore e se è Mastella tanto meglio. Forza Italia sembra abbia smesso, attraverso Martusciello, di attaccarlo a giorni alterni oppure è solo una pausa dovuta alle ferie. Per i gerenti del partito azzurro sannita è solo una iniziativa isolata di Martusciello ma si stenta a crederlo. Lui, il sindaco, si sa gioca tra le mura amiche. De Luca resta una opzione sempre valida per costruire la sua presenza sulla scena, a prescindere da come si evolverà. Insomma si guarda a tutto tondo in un contesto che domani potrebbe essere notevolmente diverso da quello vissuto oggi.
