La crisi di governo ed il voto anticipato dietro l’angolo. Ottobre alle urne? Sembrerebbe che non vi siano i tempi tecnici per potere votare in così breve lasso di tempo. Febbraio o al massimo a marzo potrebbe essere più congeniale. Nel frattempo un Governo di transizione che svolga l’ordinaria amministrazione e adempia alle scadenze più prossime. Un epilogo annunciato. Su base locale, le circostanze nazionali aprono scenari tutti da decifrare. Ci sono le regionali di giugno ma tra le ipotesi futuribili anche un election day comunali-nazionali. Si tratta di fantapolitica ma la ripresa delle attività, ovemai si siano interrotte, potrebbe anche portare ad ipotizzare un connubio elettorale che unisca le scadenze. L’autunno potrebbe avvicinare una crisi di governo cittadino che darebbe la possibilità a Mastella di blindare Palazzo Mosti attraverso un accordo in direzione di una candidatura De Pierro, tanto per fare un nome, e quindi un accordo con De Caro, dall’altra parte lavorare alla costruzione di quella lista dei 150 circoli che dovranno costituire il nerbo intorno al quale programmare la sfida regionale. Siamo nella sfera del quasi possibile ma la contingtenza apre la strada a tante soluzioni. Il sindaco attende anche segnali dai “totiani”, i seguaci del presidente della regione Liguria, ultimamente staccatosi da Berlusconi. A Toti guardano anche i leghisti fedeli a Mosè Principe. L’insoddisfazione nei confronti della corrente che fa capo a Pina Castiello indurrebbe a spostare l’asse verso Toti. Principe saggerebbe la reazione del nuovo establishment leghista di Napoli, una nuova condizione che potrebbe però far risalire le quotazioni del trio Cantalamessa-Ricciardi-Morano in grande mobilitazione nelle ultime settimane. Ne consegue un quadro confuso e schizzofrenico che apre a soluzioni le più imprevedibili.
