150 circoli ed altri se ne aggiungeranno. Si tratta delle famose truppe mastellate che il sindaco di Benevento, come in un Risiko, sta muovendo in vista della sua accelarazione per le regionali del 2020. A scanso di equivoci: Mastella fa decisamente sul serio e sfida tutti, dal centrodestra a De Luca, con cui per ora ha un patto, per l’ultima, forse avventura nella politica che conta. L’avverbio è d’obbligo visto che il ceppalonico non pone limiti alla sua provvidenza e Roma rappresenta l’aspirazione, solo momentaneamente concessa alla consorte. Luigi Barone, deputato alla raccolta del bacino di utenza in un’area che va da Napoli, a Caserta, ad Avellino. Il profeta dell’utilità marginale sa bene che che si vince per poche incollature e la sua forza è quella di porgere il suo gruzzolo a chi sarà in grado di assicurargli le soluzioni migliori. Mastella sa anche che può perorare in proprio le sue aspirazioni; e allora spinge per le primarie ma sa che difficilmente le otterrà. Ergo: l’Udeur, ritirato dalla naftalina, o la lista “Mastella presidente”, logo e locandina già in via di definizione e assolutamente top secret.
Mastella e il centrodestra. In quale veste non si sa, se con la Lega oppure no. Lui dialogherà con tutti. E dal Carroccio? Cantalamessa non si sbilancia.
