(alca) – Il commissario del Partito democratico provinciale dovrebbe insediarsi lunedì nella sede di via Tagliamento ad Avellino. Dal Nazzareno ecco l’ufficialità sulla nomina, già trapelata da alcune settimane ma confermata solo oggi, dell’arrivo in Irpinia di Aldo Cennamo, politico di lungo corso ed esponente del Pd vicinissimo al segretario nazionale. A lui, dunque, è stato dato il compito di rimettere insieme i cocci di un partito lacerato, che, prima di approdare al nuovo congresso, necessita di una completa e concreta rifondazione. Certo, l’incarico per Cennamo non è di quelli più semplici anche perché, alle faide interne a via Tagliamento, con tanto di correnti e aree politiche, si aggiunge l’ormai imminente campagna elettorale per le elezioni regionali.
L’auspicio, quindi, è che il commissario sappia far valere la sua autonomia nell’azione da svolgere e non si faccia orientare sui giudizi, portando avanti il proprio mandato in maniera piena e autorevole, e compiendo anche scelte impopolari se ce ne sarà il bisogno.
Naturalmente, vanno evitati tutti gli errori del passato: permettere la creazione di un tesserificio senza veri militanti, assistere senza muovere un dito ad una competizione che travalica le normali aspirazioni personali e non far rispettare le regole dello statuto. Sbagli che vanno intestati tutti all’ex commissario David Ermini. Non dimentichiamo, infatti, come si è arrivati a questo punto, con l’azzeramento dei vertici del Pd irpino, a partire dal segretario Giuseppe Di Guglielmo. Un destino segnato, reso attuale dalla sentenza del Tribunale di Avellino del 21 giugno scorso, con la quale il giudice Giuseppe Di Tullio ha di fatto dichiarato inefficaci le elezioni per il segretario irpino del partito democratico. Un esito sancito dallo stesso regolamento congressuale adottato nella primavera del 2018 e dichiarato nullo in quanto privo dell’approvazione della commissione regionale di garanzia. Accogliendo, così, il ricorso presentato da Michelangelo Ciarcia, nell’aprile dello scorso anno avversario proprio di Di Guglielmo.
Ora bisogna ripartire da zero e rimettere in piedi il partito punto di riferimento del centrosinistra locale, così come altrove, che, in ogni caso, in città può contare sul sindaco e diversi consiglieri comunali.