Incaricato di innescare gli ordigni è Fulvio Martusciello, uno dei gerenti del partito, ma la miccia parte direttamente da Arcore dove Berlusconi maledice una volta si e l’altra pure la velleità del ceppalonico. Che pare non interessarsi troppo della forte forte avversione di Villa San Martino e prosegue nella costruzione della sua proposizione senza esclusione di colpi. Compreso la boutade dell’autoinvito a pranzo, o al minimo per un caffè, rivolto, urbi et orbi, alla cittadinanza beneventana e, pare, accolto con un certo favore dai cittadini. Insomma, Mastella non fa sconti e va avanti. E si candiderà. Si dimetterà? Non si sa, anche perchè la legge non appare chiarissima e potrebbe permettere al sindaco di restare al suo posto fino alle elezioni. E d’altra parte neppure si sa quale centrodestra si presenterà a giugno, se con la Lega oppure senza. Caselle ancora scoperte ma una sola certezza: lui sarà dei giochi e tutto il resto è noia.
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