Si chiama Volt, come la forza elettromotrice e il viola è il colore del simbolo, in riferimento alla prima Women’s March di Washington. E’ la nuova realtà politica nata due anni fa, esattamente all’indomani della Brexit, e oggi presentata anche a Benevento, nell’aula consiliare di Palazzo Mosti. Un partito che si può definire della generazione Erasmus: i 30.000 iscritti (5.000 gli attivisti in Italia) provengono da ogni Stato dell’Unione Europea e sono prevalentemente giovani under 30. Uno dei suoi fondatori, il tedesco Damian Boeselager, è stato eletto alle scorse elezioni Europee, un primo passo importante. Volt si presenta come un movimento paneuropeo e progressista che sottolinea l’importanza di creare una voce europea unitaria e federale che abbia un maggiore peso al livello mondiale
Volt non ha una sede nazionale, ma è presente in circa 70 città italiane con i propri city lead. Una figura questa ricoperta a Benevento da Giovanni Goglia, presente a Palazzo Mosti. I comitati locali, che si chiamano MeetUp, come il famoso servizio statunitense che diede il nome ai gruppi primordiali che diedero origine al Movimento 5 Stelle. Guai, però, ad accostare Volt al movimento pentastellato
