Congresso ad Avellino per assicurare governabilità al PD irpino. Umberto Del Basso De Caro con “magnanimità” sceglie comunque la strada della fermezza nei confronti della classe ditigente democratica irpina uscita assai male dal ballottaggio del 9 giugno. Nell’intervista rilasciata nei nostri studi e che andrà in onda questa sera alle 21 su Lab tv, De Caro rincara la dose. “Un congresso con tanto di notaio e che assicuri canoni di legittimità”, dice il deputato già Sottosegretario. “Ad Avellino c’è un partito in cui chi è iscritto non lo sa e chi vuole iscriversi non può”, dice sarcastico De Caro. Quello che si può evincere è che sarà una lunga estate calda e la parte uscita malconcia, quella che fa capo a Rosetta D’Amelio, dovrà replicare politicamente alla nuova stagione che incalza. Questione regionali. De Caro il più deluchiano dei deluchiani. Cosa che potrebbe apparire ossimorica dati i rapporti tra De Caro e De Luca. E tuttavia il Capataz ribadisce la sua lealtà al presidente e sfida i maggiorenti napoletani e salernitani ad uscire allo scoperto, se avessero altro da proporre. Finalino su Mastella. Smentisce De Caro ogni contatto con il sindaco di Benevento, dal quale lo divide una distanza antropologica e culturale. E tuttavia si dice favorevole ad una eventuale rentrèe del Ceppalonico nelle fila del centrosinistra se Clemente dovesse davvero chiudere un’alleanza elettorale col Governatore
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