“Voglio esprimere la mia solidarietà ai lavoratori delle imprese campane in crisi e soprattutto a quelli del comparto della Whirlpool e del suo indotto. Purtroppo non è solo Whirpool, ma anche Novo legno, FCA o la Leonardo (ex Alenia che investe in Puglia) e le tante altre aziende con cui mi scuso per non averle menzionate. Tutte aziende in crisi che con effetto domino trascinano il mondo industriale campano nell’oblio e nella disperazione di chi vi lavora”.
Il consigliere regionale, Carlo Iannace, interviene sulla crisi degli stabilimenti industriali della Campania ed esprime la sua posizione al riguardo: “Con grande tristezza devo ammettere che in questi mesi abbiamo assistito a troppi proclami, a troppe vertenze dimenticate o affrontate male. A slogan tipo “abbiamo abolito la povertà”. E invece i problemi sono rimasti esattamente dove erano senza soluzione. In Campania l’industria pesante è oramai un miraggio, come sembrano miraggi gli investimenti e gli interventi da parte dello Stato o di chi lo rappresenta, troppo impegnati in una lunga, estenuante infinita campagna elettorale. In Campania c’era quasi tutto: auto, aeroplani, navi … e invece tra qualche anno se continua cosi non rimarrà più nulla. Già nelle aree interne della Campania assistiamo alla lenta agonia, i paesi si spopolano, rimangono solo gli anziani (senza servizi, senza assistenza e senza speranza).
Lo devo ammettere che il periodo attuale lo descrive una frase di Eschilo in sua tragedia “la cosa peggiore per un uomo è prevedere il futuro e non poter far nulla per cambiarlo”, così alla mia generazione tocca il triste destino di vedere svuotare paesi in cui si è cresciuti senza poter impedire la morte per inerzia delle nostre comunità. Partendo da questo consiglio speriamo di dare voce al grido di dolore delle aree interne che muoiono per inerzia.
Dobbiamo cercare soluzioni nuove a problemi vecchi”.
“Tutti – continua il consigliere – dobbiamo fare uno sforzo di fantasia e immaginazione per trovare la strada che porta a domani. Non a caso avevo presentato una mozione (oramai sono due anni) in cui proponevo in Campania la creazione di un centro di ricerca per l’auto elettrica e la guida assistita (forse avevo anticipato troppo i tempi). Con questa mozione volevo dare il mio contributo nel lanciare il sasso nello stagno delle idee per lo sviluppo. Dobbiamo andare oltre la semplice idea dello sviluppo in senso generico. Bisogna investire nel capitale immateriale della conoscenza dei giovani che crescono e studiano qui e poi vanno via a realizzare i loro sogni. Dobbiamo impegnarci a realizzare in Campania la loro terra promessa. Investiamo in innovazione, in attività che altri non fanno o fanno male. Coinvolgiamo le scuole e le università (anche le università devono farsi carico di qualche colpa e prendere qualche responsabilità quando hanno chiesto ed ottenuto attenzione e finanziamenti per progetti di ricerca che poi non hanno avuto seguito). Ad esempio si potrebbe pensare di dare a titolo gratuito le strutture della Regione o gli immobili confiscati a società composte da giovani che costituiscono aziende o società che sono definite start-up innovative”.
E ancora: “Come non essere orgogliosi del centro Apple a Ponticelli, diventata fucina di menti per lo sviluppo di applicazioni per gli smartphone che tutti oggi utilizziamo. Bisogna mettere le bellezze dei borghi della Campania in rete con una operazione di marketing territoriale che metta in evidenza i miti e le leggende e possa far nascere la curiosità nei viaggiatori (dalle streghe dello stretto di barba, alla riscoperta della via Appia, al gladiatore Spartacus nelle arene campane – non esiste solo Pompei). Richiamiamo i giovani che sono andati via, a portare il loro contributo di esperienze e lavoro che hanno maturato fuori dalla nostra regione. Un futuro migliore forse è possibile – conclude Iannace – se tutti facciamo la nostra parte fino in fondo senza proclami ma con senso di responsabilità”.