Col fiato sospeso sino alle 18,30. E’ l’ora X, quella che segna il più delicato dei consigli comunali dell’era Mastella, quello che verte sul bilancio consuntivo e che potrebbe portarlo ad abbandonare Palazzo Mosti prima del tempo. Una eventualità che sembra essere stata sventata, dopo la riunione di maggioranza di ieri. Un vertice nel quale Mastella ha arringato i dubbiosi e chiarito che lui e soltanto è il dominus assoluto e che lui e soltanto lui deciderà quando e se staccare la spina. Chi opterà per il dissenso sarà fuori dalla maggioranza, una minaccia che per qualcuno potrà anche suonare sterile, vista la estrema liquidità della congerie politica di oggigiorno. Certo, l’alea del rischio aleggia a Via Annunziata. Fino al voto di stasera nessuno potrà essere certo che tutti si allineeranno ai desiderata del Ceppalonico. La tasca è tasca e lo spauracchio di un sempre possibile intervento della Corte dei Conti, che ti impone di pagare in solido, è un motivo più che valido per avere tentennamenti. E questo bilancio, pur con tutte le assicurazioni di dirigenti e insigni amministrativisti, resta un enigma. In quattro, probabilmente, diserteranno l’aula, ma sostanzialmente si dovrebbe arrivare a quadrare il cerchio, tra mille incertezze e altrettante perplessità. Mastella, nel frattempo, appare nervoso. Sfugge ad ogni dichiarazione del merito, sa che l’ipotesi di perdere Palazzo Mosti confligge e parecchio con le sue velleità regionali, poche o molte che siano. E nell’attesa si inventa vigile urbano, col fido Bosco al suo lato e dall’altro Quarantiello. Con piglio deciso redarguisce i ciclisti improvvidi che, in velocità, calano giù per il Corso; gli impone di scendere dalla sella e di proseguire al passo. A tratti abbozza un inseguimento. Mastella in versione vigile urbano. Vigilerà anche questa sera sul voto dei suoi? C’è da scommetterci.
