Ad Avellino la campagna elettorale non è finita, anzi, il bello deve ancora venire. E così, a 10 giorni dal ballottaggio, Luca Cipriano e Gianluca Festa sono impegnati sulle strategie da seguire per potersi “accaparrare” il sostegno dei competitor usciti dalla partita al primo turno. Improbabile l’annuncio di accordi ufficiali ma, di certo, nelle prossime ore da ambo le parti si proverà a raggiungere un’intesa con i possibili nuovi alleati, magari partendo da una base programmatica comune. Cipriano lo ha già detto a chiare lettere. Festa, invece, non lo ha dichiarato ma ci sta lavorando. Entrambi hanno la necessità di convogliare sulla loro persona le preferenze delle altre liste, o direttamente quelle dei cittadini che in prima battuta hanno dato il proprio voto agli altri aspiranti sindaci. E anche se non ci saranno apparentamenti palesi, adesso è tempo di ascoltare tutti, confrontarsi e mediare su richieste, idee e progetti.
Una prima lettura dello status quo, vedrebbe per Cipriano maggiori affinità con Dino Preziosi, spinto anche dal fatto che se vincesse Festa il suo capolista, Giovanni D’Ercole, resterebbe fuori dal consiglio. Stesso ragionamento, ma su iniziativa diretta del candidato a sindaco del Pd, potrebbe essere fatto per “Si Può”, tentando così di ricucire lo strappo del mancato accordo nell’allestimento della compagine.
Sull’altra sponda, invece, vicino a Festa dovrebbero già esserci i “demitiani”, sostegno in qualche modo annunciato dagli stessi De Mita, zio e nipote, e dal fido Giuseppe Del Giudice, coordinatore di quelli che per un anno e mezzo circa sono stati “I Popolari”. Oltre alla Lega che, per le ragioni opposte di Preziosi, con la vittoria di Festa si troverebbe ad essere l’unica forza di centrodestra in assise, priva di esponenti di Forza Italia e Fratelli d’Italia..
Alla base di un impegno pressante in questa fase, poi, ci sono le motivazioni personali di quei riferimenti il cui ingresso in consiglio sarà determinato dalla vittoria o meno del proprio candidato sindaco. Tra questi figurano personaggi molto noti in città che fino al 9 giugno saranno sul filo di lana in un dentro o fuori molto sentito e che, quindi, raddoppieranno gli sforzi fatti al primo turno. Parliamo degli ex capigruppo del Pd, Ida Grella ed Enza Ambrosone, di Autonomia Sud, Nicola Poppa, e dell’Udc, Alberto Bilotta. Oppure dell’ex assessore all’Urbanistica Marietta Giordano. Tutti fuori in caso di vittoria di Festa.
Fuori gioco, invece, se a prevalere dovesse essere Cipriano, sono l’ex presidente della commissione urbanistica Antonio Genovese, l’ex presidente del consiglio Ugo Maggio, Giuseppe Giacobbe, per anni delegato allo Sport, ma anche l’ex assessore a Patrimonio e Contezioso della giunta Foti, Guido D’Avanzo e l’ex consigliere Gerardo Melillo.