«Limitare le misure contro l’inquinamento atmosferico al divieto della circolazione veicolare è solo un palliativo: dà risultati scarsamente risolutivi e non fa che penalizzare la cittadinanza e, ancora una volta, gli esercenti cittadini. Lo testimonia l’immagine desolante del corso Vittorio Emanuele, luogo di abituale ritrovo per gli avellinesi ma assolutamente vuoto a mezzogiorno di domenica mattina. È l’ennesimo colpo inferto al settore commerciale, già prostrato dagli effetti della crisi e dall’assenza di politiche di sostegno da parte delle passate amministrazioni».
Lo dichiara Dino Preziosi, candidato a Sindaco della città di Avellino sostenuto dalle liste La Svolta e Forza Italia, commentando gli esiti dell’ultima ordinanza adottata dalla struttura commissariale del Comune che prevede l’interdizione all’uso delle auto fino a Euro 5 per le intere giornate domenicali. «Si tratta peraltro di un provvedimento inspiegabile considerando, oltre al cattivo posizionamento della centralina di rilevamento collocata a via Piave, la circostanza che la pioggia insistente di questi giorni contribuisce ad abbattere le polveri sottili – continua Preziosi -. Ma soprattutto non si tiene assolutamente conto del fatto che il ristagno degli inquinanti in città si spiega con le sfavorevoli condizioni geomorfologiche del capoluogo, letteralmente chiuso in una conca e che il fenomeno dell’inquinamento è determinato solo per il 35% dalle emissioni prodotte dalle automobili. Infatti, in massima parte a incidere sono gli abbruciamenti di vegetali e gli impianti di riscaldamento obsoleti, non tanto e non solo nel territorio della città, quanto anche nei comuni limitrofi, cosa che rende indispensabile una programmazione di interventi concertata con le amministrazioni delle realtà contermini».
«Per limitare effettivamente la presenza di polveri sottili e rendere Avellino una città realmente vivibile sotto il profilo ambientale e, in questo senso, una città di nuovo grande, occorre invece attuare interventi strutturali, a partire da una opportuna pianificazione della regolamentazione del traffico, sia attraverso un Piano Urbano della Mobilità che preveda un adeguato sistema di parcheggi e che sia recepito nel Piano Urbanistico Comunale, sia con una modifica degli orari di uffici pubblici, esercizi commerciali e scuole che permetterebbe di scandire i tempi della città in modo da evitare ingorghi nelle ore di punta».
Ancora su questioni legate alla tematica ambientale, Preziosi punta all’attivazione di un monitoraggio della qualità dell’aria con particolare attenzione ai siti inquinanti e fa riferimento innanzitutto alle bonifiche delle aree in cui in passato erano collocati distributori di carburante: «Come certifica il Piano regionale di bonifica aggiornato al 31 dicembre 2018 e curato dalla direzione generale per la difesa del suolo e dell’ecosistema e dall’Arpac, si dovrebbe intervenire al più presto nelle aree di Piazza Kennedy, Viale Italia e via Due Principati dove anni fa sorgevano tre distributori. Tutte queste aree, come è emerso dalle analisi effettuate dai tecnici della Regione, sono contaminate per la presenza nel suolo e nelle acque sotterranee di idrocarburi, aromatici e Mtbe, un composto organico impiegato come additivo per la benzina verde. I progetti sono stati approvati e in via Due Principati (l’unica area dove dopo la chiusura del distributore non ci sono state nuove edificazioni) la bonifica è in corso, mentre per Piazza Kennedy si sta procedendo al monitoraggio e in Viale Italia all’analisi del rischio. In attesa di indagine è l’area di Corso Vittorio Emanuele all’altezza della Villa comunale: anche qui prima della riqualificazione c’era un’altra pompa di benzina. Nell’anagrafe dei siti – ricorda inoltre il candidato Sindaco – c’è anche Piazza Castello per “l’abbandono di rifiuti in scavo” e la presenza nel suolo di metalli e idrocarburi. Inoltre, l’insediamento industriale di Pianodardine necessita di azioni urgenti allo Stir per la presenza nelle acque sotterranee di metalli, composti inorganici e cancerogeni, ma presto potrebbero giungere rilievi altrettanto preoccupanti da fabbriche ubicate nella stessa zona. C’è poi naturalmente da seguire con attenzione la prosecuzione del progetto di bonifica finanziato con 3 milioni e mezzo di euro dell’area dell’ex Isochimica, – conclude Preziosi – di cui, dopo il piano di caratterizzazione e la rimozione dei due silos, dovrebbe partire a breve la seconda fase con la rimozione dei 497 cubi di cemento amianto presenti nel perimetro esterno della fabbrica killer».