Clemente Mastella torna dopo le vacanze pasquali e affronta i temi caldissimi dell’attualità. E il tema dei temi è, senza dubbio, la questione dell’ospedale di Sant’Agata de Goti. A margine della commemorazione in villa alla memoria di Antonio Delcogliano ed Aldo Iemano, trucidati nel 1982 da un commando brigatista a Napoli, il Sindaco ha inteso tornare sul Tavolo che si è tenuto ieri nel capoluogo e il tenore delle sue parole è stato prevedibilmente tagliente. Va dato atto a Mastella, intorno a questa vicenda dai tratti confusi, di avere tenuto una posizione mai ondivaga e sempre contraria al piano ospedaliero, almeno quello proposto in un primo momento. Che ora subisce trasformazioni. Mastella lamenta un deficit di correttezza istituzionale. “Non sono stato invitato pur essendo attore fondamentale in qualità di Presidente dell’Assemblea dei Sindaci e mi pare un comportamento esecrabile e che pone in risalto come l’incontro di Napoli sia stato definito e organizzato tra PD e PD”, dice Mastella che poi lancia un avvertimento alla comunità Gota. “Nessuno mi chieda più di organizzare qualcosa per Sant’Agata visto che si sta affrontando la cosa da un punto di vista meramente elettoralistico”. L’idea di far tornare la gestione del nosocomio nell’ambito dell’Asl sembra essere tra i punti fondamentali del nuovo piano. “Anche questa è stata una strada da me indicata ma non so dove potrà portare”. “Il Piano”, prosegue Mastella, “non l’ho approvato perchè ne intravedevo i crismi di inefficacia e di palese improponiblità”, e si riferisce al polo oncologico che ritiene “faraonico”. “Altri hanno invocato la giustezza di quella organizzazione, io ho sempre considerato sbagliato il progetto. Ora tornano sui loro passi “inaudita altera parte” e questo denota”, conclude Mastella, “propagandismo elettorale sia prima che ora”.