(alca) – Fino a domani a mezzogiorno potrebbero cambiare ancora molte cose. Del resto, le elezioni, si sa, sono una partita a scacchi e fino all’ultimo momento, prima di piazzare la propria mossa, si controllano quelle dell’avversario. Avellino non fa eccezioni, anzi, magari fa scuola visto il numero di politici esperti e addetti ai lavori consumati che anche in questa tornata elettorale per le comunali saranno della partita. Nell’attesa dell’ufficialità delle liste, dunque, non resta che registrare le ultime novità, per la verità non di poco conto.
Iniziamo dal centrosinistra.
Luca Cipriano ha praticamente chiuso le sue due liste civiche, “Mai Più” e “Più Avellino”. In questa seconda compagine hanno trovato spazio anche alcuni elementi di “Avellino Prende Parte”, il movimento guidato da Francesco Iandolo e Andrea D’Alessandro, e forse lo troveranno anche un paio di fedelissimi dell’ex europarlamentare Giuseppe Gargani, dato ormai lontano dal centrodestra locale dopo la tiritera sul mancato accordo unitario.
Sempre a sostegno di Cipriano, il Pd, invece, ha ottenuto ufficialmente il simbolo dal Nazzareno e dovrebbe candidare tra le sue fila Ettore Iacovacci. Mentre con il consigliere regionale Maurizio Petracca e il suo “Laboratorio Avellino” sono pronti ad entrare Enza Ambrosone e Carmine Montanile. I due ex consiglieri del Pd tornerebbero indietro sui propri passi dopo la trafila al contrario che li aveva visti passare dall’Unione di Centro di De Mita a Irpinia di Base, fino al Partito Democratico. Un “viaggio” andata e ritorno zeppo di scali e contraddizioni.
Restando nella stessa area politica ma andando da un altro candidato a sindaco, Gianluca Festa, sostenuto da “Davvero”, “W la Libertà”, “Ora Avellino” di Livio Petitto e Luigi Cucciniello, “Avellino Vera” di Stefano Luongo, e dall’area “decariana” dei dem, ecco fare capolino i volti noti dell’ex delegato allo sport Geppino Giacobbe e Mario Cucciniello.
Mentre con l’ultimo pezzo del frammentato centrosinistra, “Si Può” del candidato Amalio Santoro, scenderebbe in campo l’ex assessore Gennaro Romei.
Ore frizzanti anche nel centrodestra avellinese che appare ancora diviso in tre tronconi. Anche se con l’avvocato Bianca Maria D’Agostino, candidata della Lega e di una fetta importante della società civile e delle professioni, potrebbe rientrare Damiano Genovese, fino a ieri anch’egli avviato verso una corsa solitaria. Con lui anche qualche elemento di Casapound. Difficile, invece, riunire sotto lo stesso ombrello anche Dino Preziosi, candidato a sindaco senza sé e senza ma da Forza Italia e Fratelli d’Italia.
Infine la posizione dei demitiani che, al momento, finiti fuori dai giochi del Pd e dell’ormai ex delfino Petracca, restano alla finestra, dopo il disimpegno dell’ex manager del Moscati, Pino Rosato.