Un presidente a rischio sfiducia. E’ Gino De Minico che con la storia dei pedigree, più adatto ai cani che agli umani, in un sol colpo si è messo contro tutti i consiglieri. E così la questione Tari e pure quella Imu sono passati in secondo piano nella a dir poco convulsa sessione del Consiglio di oggi. Che De Minico interpretasse con nonchalance il suo ruolo di garante del Consiglio era cosa nota, che fosse in grado di esacerbare tutti un po meno. Alla fine è stato Mastella che ha dovuto salvare in corner il suo presidente ricordando urbi et orbi che, in fondo, non si sta in Paradiso a dispetto dei santi e che la consiliatura non ha alcuno stigma divino e potrebbe deflagrare anche la prossinma settimana, quando si tornerà in aula per votare il bilancio preventivo se qualcuno decidesse di disertare l’aula. Sette giorni al calor bianco che ci piacerebbe raccontare, s’altri nol niega, per dirla dantescamente, se cioè qualche diktat bulgaro-ceppalonico non finisse per rendere ancora più ridicolo il clima politico di questa città. Sugli scudi i Moderati, che hanno sollevato il problema politico e fatto emergere il modus operandi borderline di De Minico.
Tomaciello e Molly Chiusolo, frecce acuminate contro il presidente e si sa che tra la peresidente della Commissione Bilancio e il radiologo corre sangue assai aspro. Da tutte le parti si è chiesto il sacrificio di De Minico che ha pure tentato di difendersi senza troppa fortuna. In sostanza, acque mosse per Mastella costretto a districarsi in un terreno impervio. Ma per uno che ha determinato la fine di Governi e giocato su tavoli difficilissimi Benevento, di certro, non vale un messa…ma sempre dopo le Europee e forse le Regionali.
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