di Enzo Colarusso
Un convulso Consiglio comunale ha fatto da teatro alla votazione assembleare sulla variazione della tariffa Tari 2019. Il voto favorevole di una maggioranza in preda a fibrillazioni fortissime ha però fatto emergere un quadro assai emblematico delle fratture e dei netvisiximo che permea i mastelliani. La mancanza dell’allegato B, ovvero la standardizzazione delle tariffe alla media nazionale ha generato un corto circuito nella maggioranza: è stato necessario convocare una commissione lampo per acclarare la lacuna sulla quale è esplosa la bagarre tra De Minico e la maggioranza. Accuse di sciatteria cui ha fatto seguito la pugnace replica della Tomaciello e di Molly Chiusolo che hanno aspramente criticato le parole, senza dubbio improvvide, del presidente. Mastella ha poi provveduto a ritessere i rapporti pur richiamando tutti al senso di responsabilità e facendo intendere che una eventuale fine anntcipata della consiliatura non sarebbe intesa come la peggiore delle iatture. Sugli scudi i Moderati, pronti ad abbandonare i lavori ma poi capaci di tornare sui propri passi non senza inviare messaggi forti al banco della presidenza. In definitiva un Consiglio carico di veleni e che ha riportato in auge la frattura carsica tra settori di una maggioranza che si avvia a varcare la seconda parte del mandato in condizioni di lacerazione e di tensioni fortissime.