“Esultare perché il Comune di Avellino è finito nei 300 Comuni in predissesto in Italia, è solo da ipocriti. Ciò deve seriamente indurre a riflettere, visto che ad esultare sono proprio loro, i responsabili, ovvero coloro che, fino al 2017, hanno determinato il rosso di cassa. Solo un anno fa si esultava per i bilanci virtuosi, oggi gli stessi cantano vittoria per la dichiarazione di predissesto che, a quanto pare, inizia a produrre anche i primi effetti negativi per i cittadini, come l’aumento dei parcheggi e di tutte le tasse. Qualcosa, dunque, non torna. Non vorremmo che i rimedi fossero peggiori dei mali. Siamo dinanzi ad una situazione molto complicata, con l’ente di Piazza del Popolo che vive atavici problemi di carenza di personale, per cui, tra le altre cose, ci appare anche molto difficile far leva sulla capacità di riscossione del Comune. Occorre più personale, visto che l’esperimento di esternalizzare il servizio è stato già un fallimento, con i cittadini a pagarne le consegue peggiori. Noi facciamo il tifo per Avellino e, dunque, speriamo che le cose vadano nel migliore dei modi. Ma non possiamo non esternare tutta la nostra preoccupazione e sottolineare, ancora una volta, che la nostra delibera di dissesto è stato un atto di responsabilità politica che mai nessuno si è voluto assumere. Ed un atto di amore e di rispetto per la città e, soprattutto, per i cittadini”. Così, in una nota l’ex sindaco di Avellino, Vincenzo Ciampi, l’ex vicesindaco, Ferdinando Picariello e gli ex assessori Gianluca Forgione, Maura Sarno, Rita Sciscio, Massimo Mingarelli, Rosario De Marco, Carmine De Angelis e Donatella Buglione.