di Enzo Colarusso
Il voto per la segreteria regionale secondo Umberto Del Basso De Caro. “Un voto anfibio”, dice il parlamentare, e allude al ticket, poco ortodosso, che ha associato il voto a Zingaretti con quello ad Annunziata, notoriamente schierato su Martina. “Sì sarebbe compreso un orientamento sulla Filippelli”, dice Umberto, una certa uniformità di tendenza che avrebbe dato risposte più coerenti. Un dato politico che potrebbe dare la stura ad ulteriore in governabilità ad un partito in regressione da ormai un decennio. Una questione di tenuta politica che secondo De Caro potrebbe risaltare sin da subito nelle alchimie della nuova leadership di Santa Brigida. Lui è il suo 25% potrebbe allora diventare determinante nel momento in cui si ipotizzeranno eventuali falle nel sistema di potere della nuova classe dirigente. E tuttavia per De Caro dal PD regionale dovrà arrivare una risposta politica per il rilancio del partito che dovrà sostanzarsi con ciò che si vorrà fare a Napoli. ” Non sono particolarmente incline al napolicentrismo, dice De Caro, ma sembra palese che un PD forte di nuovo a Napoli sia determinante per l’intera compagine regionale. Tornare al ballottaggio nel capoluogo, prima esempio, è da li, sostiene l’ex sottosegretario che parte la manovra di rilancio. E tuttavia, il voto anfibio rende molto problematica l’opera di ricostruzione interna.