La questione stadio rischia di creare grattacapi non da poco alla Giunta Mastella. Il sindaco è apparso nervosissimo e ha finito per scaricare la tensione come sempre sulla stampa presente che era a Palazzo per fare solamente il proprio dovere.Il sindaco percepisce la pericolosità della situazione ed ordina il silenzio ai suoi nei confronti della stampa, addirittura paventando l’ipotesi di sottrazione delle deleghe. Contromisura ovviamente solo minacciata ma tanto è bastato per indurre tutti a più miti consigli e a tenersi riservati per evitare noie. Il nervo è scoperto e Mastella sa bene che da questa situazione non può trarre che guai, in rifermento alla sua immagine, e visto che siamo in continua campagna elettorale anche qualche erosione di consenso. E dato che non se lo può permettere lavorerà sodo per trovare una via d’uscita alla crisi. Lo farà senza però cospargersi il capo di cenere. Sa bene che Vigorito brandisce l’arma dell’esodo dal Santa Colomba solo per strappare qualche vantaggio in più e sa bene che si dovrà trovare un accordo senza che nessuno vada a Canossa.
Si potrebbe, per esempio, fare il computo tra quanto speso dalla società per i lavori di manutenzione e il versamento delle utenze e andare vedere la differenza. Insomma, l’accordo, in un modo o nell’altro, si farà. Nel frattempo il silenzio è calato a Palazzo. Oltre alla maggioranza tace anche l’opposizione e non c’è da stupirsene. Dal 1980 ad oggi ben quattro amministrazioni si distribuiscono le responsabilità per cui nessuno ha voglia di farsi impallinare dalla controparte. Viespoli, D’Alessandro, alcune compnenti sono ancora presenti nell’attuale maggioranza, Pepe ed ora Mastella. Tutti colpevoli, nessun colpevole.