“Faccio notare, sommessamente, che ciò che ho dichiarato sabato scorso è semplicemente ciò che è scritto in Gazzetta Ufficiale rispetto ai compiti e gli adempimenti del Commissario della Lioni-Grottaminarda. Certo, la sbadataggine di chi critica (e non di chi offende) è giustificata dal fatto che per saperlo bisogna andare parecchio indietro nel tempo visto che stiamo parlando di un’opera progettata ( e nemmeno per intero) nel 1981”. Il sottosegretario al Ministero dell’Interno, Carlo Sibilia, torna sulla Lioni-Grotta, la posizione già espressa e le critiche ricevute, per spiegare ulteriormente la questione: “Da allora – continua – ne è passata di acqua (e soldi pubblici) sotto i ponti. Per cui alla scadenza prevista per il Commissario, cioè il 31 dicembre 2018, è previsto un rapporto contenente la relazione sulle attività svolte e sull’entità dei lavori ancora da eseguire e la rendicontazione contabile delle spese sostenute in relazione all’incarico ricevuto. Relazione che ancora non è pervenuta. Tutti i ritardi, paventati blocchi di un cantiere che non è certo noto per essere veloce come Speedy Gonzales sono, al momento, ascrivibili alla mancanza di tale relazione. Una volta pervenuta comincerà l’analisi costi benefici affidata ai tecnici esperti del MIT. Per chiarezza e trasparenza, a prova di strumentalizzazione o conflitto d’interessi”.