Di Cerbo dice addio all’Ato e di certo non è un addio indolore. Il sindaco di Dugenta era stato per parecchio tempo tra i caldeggiabili per la carica di presidente, carica che è poi toccata a Iacovella, ed ora si ritira, dice, per questioni di carattere istituzionale. Che pure lui abbia deciso di farsi avanti per la corsa allo scranno della Rocca? E’ da escludere, visto che a dicembre Di Cerbo ha avuto da Di Maria la presidenza di Sannio It. “Occore fare una riflessione collettiva” dice Di Cerbo, il che lascia presumere due ordini di indirizzi. Il primo riguarda l’Ato, che nonostante il cambio della guardia resta un oggetto sconosciuto e molto lontano dall’essere qualcosa di effettivo. Mastella ha in mente una riorganizzazione generale del ciclo dei rifiuti, che coinvolge ASIA, SAMTE e l’Ato diventa qualcosa di marginale. Iacovella rischia di restare col classico cerino in mano nel bailamme che si sta aprendo e non appare in grado di esercitare pressioni degne di nota. Ma le riflessioni di Di Cerbo potrebbero inerire anche la lotta che si sta aprendo sulle candidature. Qui il confronto è aspro. Mastella fa il mattatore e ai sindaci che hanno sostenuto Di Maria la cosa non fa piacere. Il rischio concreto è che il sindaco di Benevento, pressato da ogne parte da richieste continue, possa fagocitare anche gli spazi di quelli; ed allora si chiede a Di Maria una prova di orgoglio, una terza lista, che ora anche Mastella guarderebbe con occhi interessati, che sbarri lo passo al Ceppalonico e serri i ranghi e nella quale possano convergere sindaci altosanniti con il consenso anche di qualche soggetto politico, vedi Fratelli d’Italia.
Sarà in grado il santacrocese di mostrare il petto al dinamismo di Mastella? Sarà capace di forzare un po la sua valida ars diplomatica?
