Tour campano per il candidato alla segreteria del PD Roberto Giachetti. In mattinata a Napoli, poi la puntata beneventana nel gazebo installato dinanzi la Prefettura. Parole d’ordine unità ma declinata in modo particolare. “L’unità non è il punto di partenza bensì il punto di arrivo”, dice Giachetti, secondo il quale il partito si rigenera attraverso il confronto, anche forte, tra le varie proposte ma che poi sappia costruire la proposta nel pieno rispetto di chi prevale dall’agone congressuale. A Benevento così come nel resto del Paese. Giachetti, accolto dal suo “stato maggiore” sannita, ha ribadito che la sua è l’unica opzione capace di coagulare le forze più autentiche di un partito che tenta di uscire dal cono d’ombra in cui è cascato. Tre i punti per cui è bene votare Giachetti. “Il primo è che non sia opportuno doversi vergongare in toto per quanto fato fino ad ora e che non sia il caso di chiedere scusa agli elettori oltremisura, come sostiene Martina. Il secondo sta tutto nella totale chiusura ad ogni ipotesi di “accordicchio” col Movimento 5 Stelle; altri che oggi dicono questo hanno invece lavorato nei mesi scorsi all’esatto contrario. Il terzo punto, conclude Giachetti, è quello che riconosce alla nostra candidatura la natura primaria del PD, quella della vocazione maggioritaria di veltroniana memoria smarrita negli ultimi anni”.
